Ci ha preso gusto. Draghi ha sorriso sornione e ha detto “Aprire e non riaprire dipende dai dati”

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Ridicolizzando così la frase stentorea appena lanciata, come una bomba, da Salvini. “Impensabile – aveva detto- tenere chiusa l’Italia ad Aprile”. Poi ha annunciato un decreto per obbligare i lavoratori della sanità a vaccinarsi: “non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano in contatto con i malati”. Ha rivendicato la sua battaglia perché l’Europa sia più dire con le multinazionali del farmaco e quella per mettere il debito in comune. Infine, ha liquidato la polemica delle destre su Gratteli, il quale – sconsiderato- aveva scritto la prefazione a un libraccio che definiva gli ebrei “colpevoli” di tutto e i vaccini “acqua sporca”. “Se l’avesse detto uno scienziato, forse…” De minimis non curat praetor.
I giornali ne parlano assai meno, ma anche Beppe Grillo ieri ha fatto il suo. Si è collegato per la prima lezione di comunicazione ai 5Stelle, avendo invitato anche il ministro della Transizione Ecologica. E ha detto: “io sono l’elevato, voi (gli eletti a 5Stelle) i miracolati, lui (Cingolani) il supremo, perché la transizione ecologica è il futuro”. Poi ha tessuto l’elogio di Mario Draghi: “non è un banchiere senza anima, vede la povertà”. Infine, ha confermato la regola dei due mandati, lasciando di stucco molti “portavoce” che già si sentivano ricandidati. Mi pare che Grillo abbia voluto dire ai “grillini” che non si torna indietro: il Movimento sta con Draghi, sceglie Conte come leader e Letta come alleato concorrente. Il quale Letta ieri sera della Gruber ha ripetuto che già delle comunali d’autunno la coalizione di centro sinistra deve trovare il suo pilastro. Ha lodato Conte, Calenda, Bersani e fatto rilevare -pur senza dirlo- come Renzi fosse finito in fondo alla lista. Ma ha pure detto che il Pd non voterà Raggi.
E la destra? Provoca. Un sottosegretario alla scuola ha assunto un individuo che è sotto processo per aver insultato, perseguitato e minacciato Azzolina. Giorgetto governa e Salvini appoggia tutti quelli che chiedono di più. Per contenere l’emorragia di voti verso Meloni. Pagnoncelli sostiene infatti che la Lega avrebbe perso 11 punti dalle Europee 2019 e Fratelli d’Italia be avrebbe trovati 8. Quanto a Belrusconi -intervista al suo Giornale- ignora Salvini, appoggia Draghi ma sventola la bandiera la riforma della giustizia.
Quanto a noi italiani, ancora un mese di libertà ridotte. In coda per i vaccini. In attesa non breve dei fondi europei, perché l’alta corte tedesca ha stoppato il via libera in attesa di una sua pronunia sul merito del ricorso presentato dall’estrema destra. Spettatori dello scontro tra potenze, non meno aspro ma meno inconcludente che nell’era Trump: Biden ha appena invitato a un dialogo da remoto Xi Jinping, da lui definito “capace ma non democratico- e Putin, che aveva chiamato “killer”. Mentre in Italia prosegue il “deus ex machina” di Mattarella destruttura le forze politiche “di prima”, che avevano finito con il paralizzare il paese.