Ci rivolgiamo alle donne: non abbiate timore, parlate

0
45
carfagna
carfagna

Voi amiche, parenti, colleghe… denunciate se la vittima non è in grado di farlo. Il sentimento che si crede amore può essere una trappola grande: non siate indifferenti, non giratevi dall’altra parte. ‘Io sono Roberta’ significa combattere perché i femminicidi non si verifichino più. Non permettete mai a nessuno di prendere il controllo della vostra vita, dei vostri pensieri e desideri. Siate desiderose di scoprire cosa è l’amore e insegnatelo, non possiamo fallire ancora. La morte atroce di Roberta ci deve fare riflettere. Farci domandare: che cosa posso fare per la mia amica che si trova in questa situazione? Agire, agire in tempo. Da oggi dovremo impegnarci per impedire che tutto questo ricapiti ancora. Solo così potremo dare un senso a quello che è successo. Roberta sarai sempre con noi”.
Queste le parole di una cugina di Roberta Siragusa, la 17enne uccisa dal fidanzato, al termine del funerale celebrato stamattina a Caccamo. Le condivido con voi, perché questo appello possa raggiungere le tantissime donne che vivono situazioni pericolose, o che ne sono testimoni. Se la vittima non riesce a denunciare o non ne ha la forza, è dovere nostro, di amiche, colleghe e parenti aiutarla a farlo. Noi possiamo fare la differenza tra una vittima di femminicidio e una donna salva e in rinascita.