Cin, disposto il sequestro di beni per 55 milioni

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Una misura di cautela dato che Cin non ha pagato la prima rata dovuta per l’acquisizione della compagnia pubblica per un totale di 180 milioni

ROMA — Il Tribunale di Roma il 4 marzo scorso ha disposto il sequestro di 55 milioni di euro di beni e crediti della Compagnia italiana di Navigazione (Cin), che gestisce Tirrenia.

La notizia, riportata sul giornale online Informazioni Marittime e pubblicata anche su altre testate, è stata diffusa dai commissari di Tirrenia, che hanno espresso soddisfazione per il risultato conseguito a tutela della massa dei creditori di Tirrenia, “alla luce della piena adesione alle tesi prospettate e alle richieste avanzate dall’amministrazione straordinaria”.

Il provvedimento deriva dal mancato pagamento della prima delle tre rate, corrispondete appunto alla cifra di 55 milioni di euro, che Cin avrebbe dovuto pagare al aprile 2016 per l’acquisizione della compagnia pubblica. La seconda rata è scaduta nel 2019 mentre l’ultima scade nel 2021, per una cifra totale di 180 milioni di euro.

Il gruppo Onorato, come riporta la nota pubblicata su Informazioni Marittime, ha sospeso prima del previsto il pagamento delle rate, in base ad una clausola del contratto in attesa della decisione della Commissione europea su possibili aiuti Stato nei contributi pubblici annuali di cui Tirrenia, e di conseguenza Cin, usufruiscono. Nei giorni scorsi era arrivata la pronuncia dell’Unione Europea (leggi qui l’articolo) che poi è stata seguita dall’ordinanza del Tribunale di Roma.

Il 2 Marzo scorso il gruppo Onorato su una nota riportata da Adnkronos, riguardo al credito di Tirrenia in amministrazione straordinaria, nei confronti di Cin, aveva dichiarato “sulla base di interlocuzioni preliminari già avviate, la piena disponibilità a ricercare con la stessa una soluzione compatibile nell’ambito del percorso di risanamento in atto”.