Colaninno: “Il Piano può cambiarci il destino. Basta alle esasperazioni quotidiane”

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Le fibrillazioni della maggioranza non sembrano un buon auspicio per l’avvio di un percorso che grazie al Recovery punta a ridisegnare l’economia

«La qualità del piano e la quantità di risorse disponibili servono — spiega Matteo Colaninno, deputato di Italia Viva — a riparare i danni della pandemia ma, soprattutto, a ridisegnare un Paese diverso, più coerente e moderno. Da questo passaggio possiamo uscire con nuove infrastrutture, con nuove potenzialità per il Sud, per i giovani e per l’imprenditorialità femminile, cambiando così le fondamenta dell’Italia. Si tratta di una strada lunga e tutti, dalla sinistra alla Lega, dobbiamo affiancare Draghi fino al termine del percorso».

Le riforme su giustizia, pubblica amministrazione e fisco alimenteranno i conflitti all’interno della coalizione di governo. Le forze politiche sapranno gestire un passaggio così delicato?
«Rispetto a un piano che ridisegna il futuro dell’Italia è chiaro che serve una politica adeguata. È un momento senza precedenti che la politica ha il dovere morale di cogliere: in una coalizione i distinguo possono esserci ma non possono diventare una costante di esasperazione quotidiana. Quali siano i rischi, da un lato, e le opportunità, dall’altro, mi pare evidente».

Oltre all’entusiasmo per la straordinaria quantità di risorse c’è consapevolezza di quanto sia indispensabile rispettare gli obiettivi del piano?
«È l’occasione per cambiare il nostro destino nei prossimi due decenni. La consapevolezza nel mondo delle imprese e dei lavoratori mi pare esserci, l’unità di intenti e la forza di una maggioranza ampia devono dispiegare questa consapevolezza in modo diffuso in tutta la nazione».