Colpi d’arma da fuoco sparati al Centro Culturale degli Stati Uniti a Yangon, Myanmar

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In precedenza, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar Christine Schraner Burgener ha invitato i militari del paese a sostenere i diritti umani fondamentali e a dimostrare la massima moderazione nel contesto delle proteste contro il colpo di stato.

Secondo un portavoce dell’ambasciata USA nel Myanmar, sono stati sparati colpi d’arma da fuoco presso il centro culturale statunitense di Yangon, ma non ci sarebbero feriti.

“Possiamo confermare che il 27 marzo sono stati sparati colpi all’American Center Yangon. Non ci sono stati feriti. Stiamo indagando sull’incidente”, lo ha riferito il portavoce dell’ambasciata Aryani Manring.

Giovedì il governo degli Stati Uniti ha imposto quelle che ha descritto come le sanzioni più significative dal colpo di stato del 1° febbraio in Myanmar, a due delle principali società controllate dai militari che gestiscono gran parte dell’economia della nazione.

L’1 febbraio scorso, l’esercito del Myanmar ha rovesciato il governo civile e ha dichiarato lo stato di emergenza per un anno. I militari hanno anche arrestato il Consigliere di Stato e il Presidente per presunte frodi elettorali e in seguito, con l’accusa di aver violato le restrizioni Covid-19.

Il colpo di stato ha innescato proteste di massa che continuano per la sesta settimana. Oltre il 70 per cento dei dipendenti del governo ha aderito al movimento di disobbedienza civile attivo nel paese.