Come comportarsi con il recupero crediti

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Recupero del credito giudiziale e stragiudiziale: cosa può fare il debitore, quando conviene transigere e quando invece fare opposizione.

Il primo passo che normalmente compie colui che vuole farsi restituire una somma di danaro è di affidarsi a un legale che lo segua all’interno del lungo percorso rappresentato dalla procedura di recupero del credito.
Se sei debitore di una somma di danaro, dunque, la prima cosa che ti attende è una bella lettera da parte dell’avvocato del creditore; all’interno della stessa troverai un invito ad adempiere entro uno stretto termine (in genere, non più di quindici giorni), pena l’inizio della procedura giudiziale vera e propria.
Se sei debitore di una somma di danaro e ti arriva a casa la lettera dell’avvocato del tuo creditore, allora sappi che all’orizzonte si prospettano minacciose le nubi della procedura di recupero crediti. Per far tornare il sereno, hai solamente due strade:

> la più ovvia è quella di pagare, ma probabilmente non saresti arrivato al punto di farti contattare da un legale se avessi potuto farlo;
> la seconda è quella di prendere contatti con lo studio legale che ti ha scritto e di tentare una transazione.

Dopo la diffida dell’avvocato, se il debitore continua a non pagare potrà vedersi ingiungere di adempiere direttamente dal giudice: ed infatti, se il debito consiste in una somma liquida di danaro (cioè, un importo già determinato su cui non si può discutere), in una determinata quantità di cose fungibili (cioè di cose generiche scambiabili tra loro, tipo un sacco di grano, ecc.), o nella consegna di una cosa mobile determinata, allora il creditore potrà chiedere al giudice l’emissione di un decreto ingiuntivo ( Artt. 633 ss. cod. proc. civ.).

Il decreto ingiuntivo è un provvedimento con il quale il giudice ordina al debitore di adempiere entro il termine di quaranta giorni, pena la definitività del decreto( Artt. 633 ss. cod. proc. civ.). In pratica, se il debitore non paga oppure, sempre nel termine di quaranta giorni, non si oppone al decreto, questo diventerà idoneo titolo esecutivo utile all’inizio di una procedura coattiva di recupero del credito.
Se ti viene notificato un decreto ingiuntivo, avrai davanti a te solamente due strade:

> pagare il debito;
> fare opposizione al decreto ingiuntivo.

L’opposizione a decreto ingiuntivo serve a instaurare un vero e proprio giudizio tra le parti. Con l’opposizione, in pratica, il debitore manifesta la sua contrarietà al decreto ingiuntivo e alle ragioni poste a sostegno dello stesso.
L’opposizione a decreto ingiuntivo si propone mediante atto di citazione a comparire in udienza davanti al giudice del tribunale che ha emesso il decreto ingiuntivo: nel giudizio nascente, il creditore dovrà dare ulteriore prova del proprio diritto, mentre il debitore si opporrà alla pretesa, ritenendola ad esempio nulla, illegittima o infondata.