Commercio, pericolo speculazione: crescono i prezzi degli alimentari

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la denuncia delle associazioni dei consumatori: «rincari ingiustificati»
Solo la carne di pollo ha subìto un ribasso in questi ultimi due mesi. Per il resto, da italica tradizione nei momenti di difficoltà del Paese, è stata una corsa costante al rialzo, il metodo più semplice per lucrare sulle disgrazie comuni. Un centesimo oggi, due domani, sino ad arrivare anche all’ euro e passa per moltissimi beni di prima necessità. «Rincari spropositati e ingiustificati», sbotta Andrea Pusceddu, presidente regionale di Federconsumatori. Aggiungendo: «Un fenomeno progressivo avviato dai primi marzo, lo abbiamo rilevato subito dopo l’ inizio del lockdown, che ha fatto diventare davvero pesante il carrello della spesa, molto più di quanto non pesasse prima della crisi». Il lievito lievita Se ne sono accorti tutti. Non per nulla i telefoni delle associazioni dei consumatori sono state letteralmente bombardate in queste ultime settimane. «Alle segnalazioni – racconta Diana Barrui, segretario del Codacons – abbiamo fatto seguito con un rilevamento diffuso che ci ha consentito di notare che la Sardegna non era affatto diversa dalle altre regioni italiane. Gli aumenti erano perfettamente in linea. A colpirmi, in particolare, è stato scoprire che il prezzo del lievito risultava triplicato, forse anche quintuplicato rispetto al periodo precedente l’ emergenza sanitaria. E solo perché chi era costretto a rimanere in casa ha voluto cimentarsi nella creazione di paste fresche e di dolci». Scaffali senza offerte Le lamentele hanno cominciato a manifestarsi nel primo mese di clausura per poi subire una flessione nelle settimane successive. «È vero – spiega Barrui – credo sia avvenuto perché alla fine, se uno vede che non succede nulla, subentra la rassegnazione. Eppure ho ascoltato l’ amarezza e la rabbia delle persone che non potevano acquistare frutta o verdura perché i soldi non erano sufficienti». Altri aspetti confermano che la denuncia delle associazioni ha una base molto solida. «Stranamente – osserva Giorgio Vargiu, presidente Adiconsum – in questi due mesi sono mancate le offerte, anzi, sono proprio sparite. Tradotto, significa un aumento evidente dei prezzi». L’ Osservatorio dei prezzi Supermercati nel mirino, dunque. «C’ è chi sta speculando – prosegue Vargiu – e andrebbe fermato. Noi abbiamo proposto alla Regione l’ istituzione di un Osservatorio dei prezzi al consumo, con al suo interno associazioni di categoria e dei consumatori, la Guardia di finanza e l’ assessorato regionale al Commercio. Da Cagliari qualcuno si era impegnato a convocarci per discutere l’ argomento ma non abbiamo sentito ancora nessuno. Vorrei far presente che, in vista dell’ apertura di altre attività, qualcuno ha già messo le mani avanti. Parlo di titolari di imprese di servizi per la cura della persona che chiedono quattro euro a mascherina e altrettanto per i guanti». Pollo al ribasso Monica Satolli, segretaria dell’ Unione nazionale consumatori, rivela che molti associati hanno segnalato l’ impossibilità di acquistare prodotti locali perché molto più cari di quelli provenienti da oltre Tirreno. «Sì, e sa qual è stata la risposta? Che è sardo, quindi più buono, e non può costare meno. Posso dire, per quanto ci risulta, che i cittadini hanno visto solo che la carne di pollo costa meno. Al di là dei generi alimentari, comunque fondamentali per la spesa, le proteste le abbiamo ricevute anche per il rincaro dei prodotti per la pulizia, non solo guanti e mascherine, ma disinfettanti e detersivi ritenuti igienizzanti. È una vergogna approfittare della situazione». L’ appello Una situazione che preoccupa Giorgio Vargiu: «Sto notando troppa rilassatezza. Prima erano tutti terrorizzati per un possibile contagio, adesso vedi molte persone senza mascherina, in gruppo, come se niente fosse accaduto. Mi appello alla sensibilità di commercianti e cittadini perché tengano l’ attenzione sempre alta, non possiamo rischiare una seconda chiusura, sarebbe la rovina dell’ Italia». Vito Fiori.