Compie 90 anni Gene Hackman, il cattivo più ironico del cinema americano

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Compie 90 anni Gene Hackman, uno degli attori più amati del cinema americano. Da “Il braccio violento della legge” a “Gli spietati “e “Potere assoluto”, è diventato celebre per una serie di personaggi che gli hanno dato la fama di “cattivo”, ma nel corso della sua lunghissima carriera ha mostrato una grande versatilità e anche ironia. Ha vinto due Oscar e quattro Golden Globe e gli è stato dedicato un asteroide, il 55397 Hackman.

In 50 anni di carriera è stato uno degli attori più versatili di Hollywood, passando in scioltezza da thriller, western, commedie, drammi e film d’azione. E lo ha fatto con un talento particolare per le sfumature e i mezzi toni, e una buona dose di modestia, tipica dei caratteristi.

Nato a San Bernardino, California, il 30 gennaio 1930 si afferma nel mondo dello spettacolo relativamente tardi. Esordisce a 34 anni in “Lilith” con Warren Beatty che lo segnalerà poi al regista Arthur Penn per il primo ruolo importante, nel film diventato cult, “Gangster Story” (Bonnie and Clyde) del 1967. E arriva anche la prima di cinque nomination (qui come miglior attore non protagonista) agli Oscar e ai Golden Globe. Con”Anello di sangue” del 1970, in cui conquistò la seconda nomination all’Oscar, ancora come attore non protagonista.

Seguono due ruoli clou della sua carriera: il poliziotto in bilico tra mala e giustizia de “Il braccio violento della legge” del 1971 (grazie al quale conquista Oscar e Golden Globe) e l’investigatore taciturno de “La conversazione” del 1974 di Francis Ford Coppola.

Passa dalla commedia “Frankenstein Junior” (1974) di Mel Brooks al Lex Luthor di “Superman” (1978) di Richard Donner per poi conquistare due candidature ai Golden Globe con “Sotto tiro” e “Due volte nella vita”. Arriva “Mississippi Burning – Le radici dell’odio”, il cui agente federale con metodi poco ortodossi raccoglie l’ennesima nomination all’Oscar.

La seconda statuetta degli Academy Award arriva finalmente nel 1992, grazie al ruolo non protagonista di uno sceriffo inflessibile ne “Gli Spietati” (1992) di Clint Eastwood. tra western (“Wyatt Earp”, “Pronti a morire”), guerra (“Allarme rosso”), thriller (“Soluzioni estreme”, Potere assoluto” e Nemico pubblico”) e commedie esilaranti “(“Get Shorty” e Piume di struzzo”) arriva l’ennesimo successo di pubblico e critica con il padre assente e scroccone de “I Tenenbaum”.

Hackman è andato in pensione nel 2004 senza mai guardarsi indietro. Il suo ultimo ruolo risale al 2004 con il film “Due candidati per una poltrona”: ha pubblicato poi quattro romanzi e non è più tornato a recitare. Una scelta non da tutti.