Comune di Livorno, Fondazione Livorno e Fondazione Livorno – Arte e Cultura presentano il volume La statua di Pietro Leopoldo a Livorno

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Il significato di un restauro­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Venerdì 22 ottobre 2021, ore 17 

Circolo Ufficiali della Marina Militare

Via San Jacopo in Acquaviva 111, Livorno

Interverranno

Simone Lenzi Assessore alla Cultura Comune di Livorno

Olimpia Vaccari Presidente Fondazione Livorno – Arte e Cultura

Enrico Del Chicca Presidente Comitato Il Gioiello dimenticato

Riccardo Costagliola Rotary Club Livorno

Angelo Scuri Responsabile Marketing Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci

Moderatore Marcello Murziani, Vicepresidente Fondazione Livorno – Arte e Cultura

Con la partecipazione degli autori

Lucia Niccolini

Jacopo Suggi

Irene Giovacchini

Accesso consentito con mascherina e green pass, fino ad esaurimento posti disponibili, gradita prenotazione 0586- 826133

Continua la serie di incontri promossi da Fondazione Livorno e Fondazione Livorno – Arte e Cultura per parlare con la gente di argomenti connessi alla propria attività.

Con questo appuntamento si inaugura una serie di conversazioni dedicate alla promozione e valorizzazione dei più importanti monumenti cittadini.

Dopo i lavori di restauro del monumento a Ferdinando I de’ Medici, detto “I Quattro Mori”, Fondazione Livorno – Arte e Cultura, insieme al Rotary Club di Livorno, ha deciso di accogliere la proposta avanzata dal Comitato Il gioiello dimenticato per rendere omaggio a Pietro Leopoldo Asburgo Lorena. Al Granduca è stata attribuita la riconoscenza che meritava, attraverso il restauro della statua che lo rappresenta (collocata accanto alla chiesa di San Jacopo in Acquaviva) e la pubblicazione di un volume. È stato così restituito alla memoria e alla divulgazione un altro tassello di un passato prospero e illustre tanto caro ai livornesi.

Se Ferdinando I è il padre della Costituzione Livornina, Pietro Leopoldo è il principe delle riforme e del progresso. Questi due Granduchi di Toscana, governanti illuminati e Cavalieri di Santo Stefano, hanno lasciato un’impronta importante sulla città e pertanto meritano di essere conosciuti e ricordati.

A Livorno Pietro Leopoldo si è distinto per le grandi opere realizzate con i Lazzaretti. Quelle strutture oggi non sono più necessarie e non esistono più ed è difficile rendersi conto della loro importanza. Ma quando furono costruite, rappresentarono strumenti strategici per isolare merci e persone provenienti da paesi di possibile contagio, proteggere la salute della popolazione e, contemporaneamente, continuare a intensificare i traffici marittimi.

A Pietro Leopoldo I si deve anche l’abolizione della pena di morte e della tortura nel territorio granducale. L’emanazione il 30 novembre 1786 del nuovo Codice penale toscano, infatti, fece del Granducato di Toscana il primo stato al mondo ad abolire la pena capitale.

La statua di Pietro Leopoldo, una delle più antiche della città, si trova in una nicchia al centro di una grande edicola marmorea ed è opera dello scultore carrarese Domenico Andrea Pelliccia che nel 1773 vinse il concorso per la sua realizzazione seguendo le indicazioni fornite dall’architetto elbano Innocenzo Fazzi, incaricato, nel 1768, di realizzare il progetto del terzo Lazzeretto di Livorno, quello di San Leopoldo, allora giudicato la costruzione “più vasta e benintesa di ogni altra in Europa”.

Autrice della prima parte di questo volume è Lucia Niccolini che traccia una biografia documentata di Pietro Leopoldo, insieme ad una analisi delle riforme da lui promosse durante il suo Granducato e un approfondimento sul lazzaretto di San Leopoldo, dove inizialmente il Granduca aveva fatto collocare la statua a lui dedicata.

La seconda parte, di carattere storico-artistico, autore Jacopo Suggi, illustra le fasi di edificazione e di conservazione del monumento, la sua descrizione e la lettura iconografica, oltre a proporre una breve biografia dell’artista Domenico Andrea Pelliccia.

Un’appendice sul restauro a cui è stata sottoposta la statua è invece redatta dalla restauratrice Irene Giovacchini. Il progetto editoriale è stato curato da Stefania Fraddanni.

Il gioiello dimenticato

Il Comitato Il gioiello dimenticato, presieduto da Enrico Del Chicca, dopo aver realizzato il restauro dell’antica Cripta della chiesa di San Jacopo di Livorno, ha proseguito nella raccolta fondi e si è adoperato anche per il restauro conservativo del monumento a Pietro Leopoldo di Lorena.

La necessità di pubblicare un testo su questa statua deriva dalla carenza di studi sull’argomento e dalla necessità di conoscere la storia del monumento e dell’artista che lo ha scolpito.

Un ulteriore motivo a supporto della necessità di pubblicazione è quello di valorizzare non solo il rione di San Jacopo, ma la città intera e restituire a Livorno uno dei suoi monumenti storici più rappresentativi, con la speranza di stimolare, attraverso il patrimonio artistico-culturale, un senso di appartenenza che possa coinvolgere le varie forze e componenti della città.