Con la puntata di Report tramonta definitivamente un mito

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Quello di Zaia “bravo governatore”

Simbolo del modello veneto che all’inizio della pandemia ha funzionato perché la politica si è affidata alla scienza.
Il servizio di Danilo Procaccianti ripercorre tutta la vicenda, dall’addio del prof. Crisanti al disastro della seconda ondata quando si capisce che qualcosa non torna: com’è possibile che il Veneto resti in zona gialla, se i decessi continuano a crescere ben al di sopra della media nazionale, fino a registrare in gennaio il tasso di mortalità più alto d’Italia?
Ce lo siamo chiesto in molti, e lo abbiamo chiesto più volte alla Regione e allo stesso Zaia. Dal giallo delle terapie intensive, alla classificazione degli asintomatici, allo studio di Crisanti sull’attendibilità dei tamponi rapidi: singoli dettagli di un affresco inquietante che, grazie a #Report, è finalmente visibile nel suo complesso.
Ne risulta un’immagine molto diversa da quella che viene dipinta ogni giorno a Marghera e preoccupano soprattutto due aspetti: da un lato, la possibilità che la Regione abbia manomesso i dati con l’obiettivo politico della zona gialla. Dall’altro, la sensazione che molto resti ancora da chiarire perché chi sa ha taciuto per convenienza o, peggio ancora, per paura.

Erika Baldin