Milano – Confcommercio Lombardia chiede che “chi ha sbagliato” sulla classificazione erronea della regione in zona rossa, che ha costretto alla chiusura forzata migliaia di imprese, ne “paghi” le conseguenze. Lo si legge in una nota dell’associazione secondo la quale il caos e l’errore sono costati alle imprese lombarde almeno 600 milioni di euro. “A questo punto, ci aspettiamo che si faccia chiarezza al più presto su chi ha sbagliato, e che le imprese vengano risarcite”.
“Non ci interessano le polemiche politiche. Noi evidenziamo la realtà dei fatti: decine di migliaia di imprese hanno subito un ulteriore stop che, per quanto riguarda l’abbigliamento, è bene ricordarlo, è arrivato nel pieno della stagione dei saldi. Ma non c’è solo la moda, parliamo di un blocco forzato per tanti comparti, dai negozi di arredamento ai mercati non alimentari, agli estetisti, solo per citarne alcuni” hanno osservato i commercianti.
“È evidente che se c’è stato un errore da parte di qualcuno, è giusto che venga posto di fronte alle proprie responsabilità. Non si scherza sulla pelle delle imprese. Non è possibile sbagliare in modo così grave su numeri che incidono su un sistema economico già colpito da tre lockdown” ha continuato la Confcommercio. “È inaccettabile, un danno aggiuntivo che colpisce un mondo imprenditoriale già allo stremo” ha concluso.
