Confindustria, Boccia: “La priorità è il nodo infrastrutture col modello Genova”

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ASSISI (PG) – “Abbiamo le idee molto chiare”, dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell’Assemblea generale di Confindustria Umbria. Alla domanda sulle ‘richieste’ degli industriali al nuovo Governo risponde d’un fiato. “Sono le stesse cose che abbiamo detto prima dell’estate e tra l’altro sono sottolineate da un messaggio molto chiaro della Bce di Mario Draghi: una politica monetaria cosiddetta anticiclica, l’invito della Bce a tutti i Governi, quelli che possono spendere a farlo e quelli che non possono spendere a essere attenti ma fare una stessa politica cosiddetta anticiclica’.

“La prima cosa da fare a nostro avviso è il nodo infrastrutture: usare le risorse già disponibili, attivare immediatamente cantieri, il che significa posti di lavoro. Chiaramente abbiamo di fronte una questione temporale, a nostro avviso il ‘modello Genova’, quindi l’utilizzo di commissari per comprimere i tempi della realizzazione di opere pubbliche, diventa determinante perché la questione economica dovrebbe a nostro avviso essere una grande priorità del Paese”, ha proseguito il leader degli industriali.

Sul varo ormai prossimo della Nota di aggiornamento al Def, Boccia ha replicato che “le aspettative non sono molto elevate perché abbiamo un debito pubblico rilevante. Abbiamo necessità di non impattare sull’aumento Iva che quota 23 miliardi, ed è chiaro che i margini di manovra non sono rilevanti. Per questo stiamo puntando molto sulla questione infrastrutture”, sottolinea il presidente di Confindustria.

“E’ evidente che per quelle risorse che ci sono occorre attivarsi per il cuneo fiscale, un piano inclusione giovani, una detassazione dei premi di produzione per i salari di secondo livello ma questo sarà poi oggetto di confronto con il Governo”, ha proseguito. Quanto ai tagli di spesa, Boccia osserva ancora che “il problema è capire quali sono gli effetti sull’economia reale dei taglio e della allocazione di risorse. Quello che stiamo dicendo da tempo: cambiare metodo di pensiero”.

“Prevedere degli obiettivi sulla cosiddetta economia reale a partire ad esempio dall’incremento occupazionale e da li’ farne derivare provvedimenti e risorse. E poi intervenire sui saldi di bilancio. Non fare l’inverso. Vale per l’Europa, vale per l’Italia. Non occuparsi dei saldi di bilancio prescindendo dagli effetti sull’economia reale e questo è un metodo che ci auguriamo sia realizzato sia in chiave italiana sia in chiave europea”, ha concluso Vincenzo Boccia.