Confintesa: “Il governo si decida a considerare il lavoro la vera priorità”

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In presenza di una manovra economica fantasma e ballerina, non si capisce come impatterà sulle retribuzioni dei lavoratori il cuneo fiscale. Soprattutto a fronte delle continue divergenze non tanto velate tra i partiti che sostengono il governo Conte bis”. Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in ordine alla manovra economica che ancora presenta punti poco chiari.

Manovra, duro attacco di Confintesa

Tanti i punti oscuri. “Il taglio del cuneo fiscale è solo uno degli argomenti”. Non si capisce cme il governo intenda realizzarlo. “C’è poi il mistero dei tickets; per non parlare di quota 100; dell’aumento più o meno nascosto di balzelli e tasse fino al fantomatico recupero di tre miliardi di evasione fiscale”. Insomma – continua Prudenzano – ormai il governo sembra il classico pugile suonato (dai risultati dell’Umbria) che non riesce a riprendersi il centro del ring”.

“A fronte di questo, Confintesa condivide le riflessioni fatte in un’intervista dal sociologo Professor Luca Ricolfi rispetto al fatto che esistono situazioni di lavoro al limite della schiavitù e che l’aumento dei consumi sono il frutto di una ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti. Se non si dà sostanza all’articolo 1 della Costituzione, che mette il lavoro al centro della società e quindi si creino le condizioni per incrementare gli investimenti a cominciare da un taglio considerevole delle tasse che abbatta il costo del lavoro –conclude Prudenzano– è inutile fare annunci sull’evasione fiscale o sulla riduzione di un cuneo fiscale.

Il problema vero è allargare la platea dei cittadini che lavorano e di imprese che investono creando ricchezza. Altrimenti siamo destinati a fare la fine della Grecia. Il governo operi per questo e non pensi solo a tirare avanti per altri tre anni”.