CONGRESSO LEGA, SALVINI : non ci fermeranno

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Al congresso federale del Carroccio il leader Matteo Salvini si rivolge al partito e dice “non ci fermeranno, non ci sono manette che tengano quando un popolo si sveglia”. Poi spiega “Lo scontro è fra la libertà e la dittatura. Siamo un baluardo di libertà e non bisogna avere paura”. “Noi – ha aggiunto – siamo l’ultima speranza per il cambiamento. Siamo ultima ancora di salvezza per il popolo cristiano occidentale che conta su di noi”. E spiega che la Lega deve guardare al futuro: “Serve un movimento snello e orgoglioso delle sue radici, ma che guarda avanti. Chi guarda al passato è morto”. È stato accolto da una vera e propria standing ovation e da un applauso durato più di un minuto, il padre fondatore della Lega, Umberto Bossi, al suo arrivo all’Hotel Leonardo Da Vinci di Milano, dove il Carroccio ha tenuto il suo Congresso Federale, incaricato tra l’altro di cambiare lo Statuto del movimento, voluto a suo tempo proprio dal Senatur. I delegati al congresso della Lega lo hanno approvato per alzata di mano. Tutti i delegati lo hanno votato all’unanimità. Nessuno si è dichiarato contrario, nessuno si è astenuto. In sala non erano presenti alcuni ‘dissidenti’ della Lega, che in precedenza avevano fatto sapere che non avrebbero partecipato al congresso, stimati in una decina di delegati. Umberto Bossi ha lasciato la sala durante l’intervento di Paolo Becchi e prima di quello di Matteo Salvini, il senatur ha salutato il segretario ed è uscito dalla sala. Ci sarà la possibilità per gli iscritti di avere la “doppia tessera”: per la storica Lega Nord fondata da Umberto Bossi e per la nuova Lega di Salvini. I 500 delegati hanno votato uno Statuto che prevede tra l’altro per Umberto Bossi la carica di Presidente Federale a vita e nell’articolo 1 mantiene la parola Padania. Nessun cambio per il simbolo con Alberto da Giussano, né per la sede, che resta a Milano, in via Bellerio. Con la modifica dello statuto approvata dal congresso federale straordinario la Lega è ora un “Movimento snello, orgoglioso delle proprie radici, ma che guarda avanti perché la sfida è globale contro la dittatura”, ha detto il segretario del partito, Matteo Salvini, nel suo intervento conclusivo. “È l’inizio di un bellissimo percorso, battesimo di un movimento che vuole rilanciare l’Italia nel mondo””, dice Matteo Salvini. La Lega è diventato un movimento che non si “occuperà più solo di una parte di Paese, ma di occuparsi del buon governo della crescita economica del diritto alla vita, alla sicurezza in tutta Italia”, ha precisato il capo leghista. “Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3 per cento non avrei mai immaginato di avere l’onore e la fortuna di rappresentare il primo partito di questo Paese”, ha continuato Salvini. “La Lega non è un partito qualsiasi, un partito come gli altri. È una forza identitaria. Identità e appartenenza saranno indispensabili nei prossimi mille anni. La Lega è nata per quello”. “Il nostro obiettivo è tornare al governo di questo Paese”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. “Spero che tutti abbiano coscienza che sarà una sfida con potenzialità ma anche con rischi enormi. Girando per il Paese vedo personalismi, litigi, pigrizia, – ha concluso -. Non siamo qua perché siamo bravi ma perché gli italiani contano su di noi e non abbiamo diritto di essere pigri”. Bisogna “aprire con intelligenza ma bisogna aprire la Lega, secondo Matteo Salvini, che al congresso del Carroccio ha spiegato che con il 30% non si può “ragionare come se avessimo ancora il 3%”. “Chi lascia fuori chi è più bravo” ha aggiunto il segretario, chi “tiene le porte chiuse fa il male del movimento”, ovviamente “non subappaltando il movimento a portatori di voti dell’ultim’ora”. “Chi vive solo nel passato è morto” c’è “orgoglio per quanto abbiamo fatto ma bisogna guardare avanti”: così ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini dal palco del congresso della Lega. “Le modifiche dello statuto sono fondamentali, chi mi conosce sa che sono allergico” a queste cose ma “serve un movimento snello, orgoglioso delle sue radici ma che guarda avanti”. “Orgoglioso delle nostre radici ma con i piedi e la testa che guardano al futuro – ha ribadito – perché chi vive solo di passato è morto. La sfida oggi è globale”. Salvini: “Non riusciranno a fermarci”. Caso Gregoretti, “processateci tutti” La Lega è un movimento che “qualcuno vorrebbe fermare” ma non ce la faranno perché “quando un popolo assapora il profumo della libertà non lo ferma nessuno”. Così Matteo Salvini al congresso federale straordinario della Lega Nord. “Qualcuno questa nostra speranza la vuole fermare anche attraverso l’iniziativa giudiziaria, ma non ce la faranno. Quando un popolo assapora il profumo della libertà non ci sono manette che tengano”, ha aggiunto. “Questi giudici non attaccano me – ha sottolineato Salvini – attaccano un popolo e la sovranità nazionale, il diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini”. “Se qualcuno pensa di impaurirci o di impaurirmi con la minaccia del carcere, hanno sbagliato movimento e persona. Processateci tutti, processate il popolo italiano”. Così Matteo Salvini durante il suo intervento al congresso federale della Lega Nord. “Non basta andare in parlamento ed essere in tanti, serve una spinta sociale continua e quotidiana per portate a casa i risultati”, ha sottolineato Salvini. “Io rispetto la stragrande maggioranza dei giudici, che fanno bene, liberamente e obiettivamente il loro lavoro: qualcuno ha un pregiudizio, vuole imporre delle leggi persino al Parlamento. Si candidino. Si tolgano la toga e si candidino. Se vogliono cambiare i decreti Sicurezza”, ha osservato il leader della Lega. Legge elettorale, “La Consulta non scippi la democrazia” “A gennaio ci sarà la Corte Costituzionale che deciderà o meno della ammissibilità del referendum” per modificare la legge elettorale “e noi contiamo che i supremi giudici non scippino questo esercizio di democrazia ai cittadini italiani, che hanno il diritto di scegliere con che sistema elettorale votare”. Lo ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega, parlando al Congresso del partito. “Quando saremo al governo cancelleremo i senatori a vita” “Quando torneremo al governo, tra le modifiche alla Costituzione, ci sarà anche quella di cancellare i senatori a vita”. Così Matteo Salvini al congresso della Lega, a Milano, torna a ribadire che “non esiste il senatore a vita”. Bossi: “Se Salvini vuole il simbolo raccolga le firme” “Salvini vuole avere la possibilità di avere il simbolo della Lega ma dovrà raccogliere le firme”. Così Umberto Bossi nel suo intervento al congresso federale della Lega Nord. Il simbolo della Lega Nord, il guerriero Alberto da Giussano, è patrimonio del consiglio federale del movimento e non di ‘Lega Salvini premier’ che però l’ha utilizzato alla scorse europee. E sul futuro del partito dice: “Siamo fortunati, non vedo liti. Litigare è quello che vogliono gli altri. La Lega è un partito nazionale dei popoli del Nord. Penso che ormai sia passato il concetto. Oggi non si chiude nessun partito. Non c’è nessun funerale alle porte nella Lega. Si fanno discussioni come in ogni partito”. “Il prossimo congresso della Lega Nord sarà sulle cose da fare e tutti potranno partecipare”. Così Umberto Bossi, nel suo intervento al congresso federale della Lega Nord, criticando le limitazione di partecipazione al congresso fissate dal regolamento. “Oggi non si chiude nessuna Lega – chiarisce -. Siamo noi che concediamo. Salvini non ci può imporre un ca**o. Possiamo concedere il doppio tesseramento non cambierà il mondo”. “Questo congresso nella sostanza dà la possibilità di essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini”: “Il Palazzo spontaneamente non da niente, bisogna essere forti politicamente e avere una spinta sociale molto forte anche fuori, continua e quotidiana, per ottenere quello che si vuole. Ne è l’esempio come sta andando la legge sull’autonomia, non stiamo ottenendo niente”, ha detto il fondatore della Lega. A proposito delle cosiddette Sardine il fondatore della Lega dice: “La sinistra ha messo in piedi le Sardine per creare una spinta sociale. Sono un fenomeno intelligente, non bisogna trattarle in modo superficiale. Non sono da sottovalutare, non diventeranno un partito, ma aumenteranno il consenso del Pd”. Su Renzi osserva: “Qui non abbiamo ancora vinto, Matteo è uno di quelli che vuole combattere ancora”. “Ci siamo anche noi – aggiunge – il Palazzo non dà niente, dobbiamo avere tanti parlamentari. Non ci darà l’autonomia” senza sforzo, avverte