CONGRESSO M5S VS STATI GENERALI SULLA STAMPA

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E’ di qualche ora fa la notizia che il capo politico abbia convocato per il prossimo 24 settembre una riunione congiunta Camera-Senato per discutere di Stati Generali e Riorganizzazione MoVimento.

Visti i risultati delle elezioni regionali, mi domando come sia possibile che non si sia ancora capito che il M5S non coincide con il Gruppo Parlamentare, ma sia costituito anche da Consiglieri Regionali e Comunali che ogni giorno ci mettono la faccia sui territori difendendo anche le scelte fatte in Parlamento e subendone, a volte, le conseguenze.

Visto che si discuterà di Stati Generali e di Riorganizzazione, da consigliere regionale e Capogruppo in Abruzzo, ho chiesto al capo politico che alla riunione del 24 possano partecipare anche i consiglieri regionali e una delegazione di consiglieri comunali da ogni parte d’Italia.
Se un confronto preliminare deve esserci, prima di aprire al confronto vero con tutti i nostri iscritti e con gli attivisti durante di Stati Generali, allora che sia reale e concreto su livelli e posizioni diversi che debbono, ora o mai più, essere integrati e conciliati. Un confronto preliminare su ciò che non ha funzionato e non funziona, su diverse visioni di riorganizzazione di una forza politica finora senza struttura ma che di struttura necessita per ridefinire gli obiettivi e le linee politiche, un efficace radicamento sul territorio che passa anche da una diversa gestione delle risorse economiche e dello strumento Rousseau, una leadership autorevole, singola o collegiale che sia.

Troppo spesso portavoce in regione e nei comuni, persone a più stretto contatto con il territorio, hanno anticipato problemi e, a volte, predetto problemi che poi si sono verificati, purtroppo rimanendo inascoltati. Penso all’apertura alle liste civiche, alla mancanza di struttura organizzata sul territorio, alle richieste di sedi territoriali e di piccoli contributi ai gruppi locali per l’ordinaria amministrazione.
Solo dopo una attenta analisi potremo arrivare pronti a quello che una volta si chiamava Congresso, oggi Stati Generali, per mettere sul piatto della più importante discussione – quella con gli iscritti e gli attivisti – il passato, il presente e il futuro che disegneremo insieme. I valori e l’identità che ci daremo.
E anche l’organizzazione gli Stati generali dovrà essere quanto più inclusiva possibile. Bisognerebbe smettere di invocare gli Stati Generali e poi continuare a celebrarli sulla stampa a suon di dichiarazioni spot. Ciò che da più parti si auspica è che gli Stati Generali non si esauriscano in una o più aride votazioni di progetti e quesiti predefiniti e troppo generici, il tutto non potrà esaurirsi a un voto “Sei d’accordo o no”, ma le votazioni dovranno essere precedute da un confronto reale, allargato, partecipativo e puntuale sul futuro del MoVimento, sugli obiettivi da perseguire e su quali mezzi e organizzazione interna basare il lavoro di tutti noi. E non è detto che gli Stati Generali debbano esaurirsi in uno o due giorni. Abbiamo aspettato questo momento per anni, prendiamoci il tempo che ci serve in un contenitore che sia una assemblea costituente del M5S. Un mese? Due? Non è questo il momento di avere fretta.

Siamo di fronte alla sfida più difficile della storia del MoVimento: analizzarci, correggere gli errori e ripartire e c’è bisogno di ognuno di voi. Di tutti quelli che ancora ci credono, di coloro che hanno gioito dei grandi risultati che siamo riusciti ad ottenere negli anni, di coloro che non hanno dimenticato i sacrifici e non perdono la speranza perché sanno che, nonostante tutti e qualcuno, siamo una grande squadra e abbiamo ancora tanti progetti da realizzare.

Io ci sono. E voi?