E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Biobank che evidenziano peraltro che le vendite nell’ultimo decennio di crescita ininterrotta sono più che raddoppiate (+122%). Dal 2020 al 2021 si registra – spiega l’analisi di Coldiretti – una crescita su tutti i canali di spesa, dai supermercati (+4,3%) ai negozi (+7,8%) fino agli altri canali alternativi, come i mercati degli agricoltori, che segnano una crescita del 4% sull’anno.
La crescita delle vendite sostiene l’aumento della produzione nazionale fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere – riferisce la Coldiretti – almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia.
L’Italia è il primo Paese europeo per numero di aziende impegnate nel biologico con 70mila produttori e 2 milioni di ettari di terreno coltivati. Per questo – sottolinea la Coldiretti – occorre approvare subito la legge nazionale sul bio che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.
La svolta green degli italiani è testimoniata anche dal boom dei mercati contadini a chilometri zero indicati dal 73% degli italiani come il luogo dove tornare a fare acquisti, secondo Coldiretti/Censis, spinti anche dalla volontà di recuperare o mantenere il rapporto diretto, di fiducia tra consumatore e azienda agricola. Un’opportunità resa possibile dal fatto che l’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica.
Un sistema organizzato da nord a sud del Paese che – conclude Coldiretti – non ha solo un valore economico ma svolge anche un’importante funzione sociale durante l’emergenza sanitaria spingendo la riscoperta della vita di comunità, sostenendo la libertà di scelta e la consapevolezza dei consumatori nella scelta dei prodotti, promuovendo l’educazione alimentare, diffondendo la conoscenza dei territori.


