Conte a Putin: lavoriamo assieme a una soluzione in Libia

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Lavorare “insieme” a una “soluzione” della crisi libica. È quanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto in un colloquio “fitto e intenso” al presidente russo, Vladimir Putin. Secondo quanto riferiscono fonti italiane, a margine del forum sulla Via della seta a Pechino, il premier “ha espresso a Putin la sua valutazione dell’attuale situazione in Libia e gli ha chiesto di condividere le preoccupazioni al fine di lavorare insieme a una soluzione”. Il colloquio tra Conte e Putin è proseguito dopo il pranzo di lavoro dei capi di Stato e di governo che prendono parte al Forum Belt and Road. Sempre la Libia e gli altri scenari di crisi regionali sono stati al centro della seconda parte del colloquio. Secondo fonti italiane, i due leader hanno continuato ad approfondire nel pomeriggio il dossier libico, toccando anche altri scenari di crisi regionali, prima di salutarsi dandosi appuntamento alla prossima visita in Italia del presidente russo. Rating S&P, dovremo migliorare ma per ora bene così “Dovremo migliorare sicuramente, ma per il momento va bene così”, ha detto Giuseppe Conte a Pechino, commentando il giudizio di Standard and Poor’s che ha lasciato invariato il rating dell’Italia a BBB, ma con un outlook negativo. “Ce lo aspettavamo”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, che oggi partecipa alla sessione plenaria del secondo Forum sulla via della Seta. Via della Seta, no a “tentazione protezionismo” L’Italia chiede un “multilateralismo efficace”, con al centro le Nazioni Unite, e di combattere “la tentazione del protezionismo” al secondo Belt and Road Forum di Pechino dedicato alla Nuova Via della Seta. Il presidente del Consiglio ha sottolineato l’interesse alla crescita sostenibile lungo i Paesi che rientrano nell’iniziativa di connessione infrastrutturale tra Asia, Europa e Africa, lanciata dal presidente cinese, Xi Jinping, nel 2013, e chiede a tal fine una riduzione delle barriere commerciali e di migliorare l’ambiente socio-economico in cui lavorano le imprese. I Paesi membri della Belt and Road, ha aggiunto Conte, dovranno anche “rafforzare il sistema del commercio internazionale fondato sulle regole, imperniato sull’Organizzazione Mondiale del Commercio, quanto prima opportunamente riformata per metterla in grado di affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte”. Xi: sempre più amici e partner aderiranno “Sempre più amici e partner aderiranno alla Belt and Road Iniziative”, un progetto lanciato dalla Cina, ma aperto al mondo: il presidente cinese Xi Jinping, chiudendo il secondo Forum di Pechino dedicato alla Nuova Via della Seta, ha aggiunto che ora l’obiettivo sarà di “lavorare per rafforzare l’attuazione del consenso raggiunto durante il Forum”. Sviluppo sostenibile, rispetto delle regole internazionali e connettività saranno tra i criteri guida, ha detto Xi nella conferenza stampa tenuta allo Yanqi Lake. I Paesi partecipanti al Forum – ha aggiunto Xi – hanno raggiunto 283 risultati in svariati settori di cooperazione. Libia. Conte: rischio terroristi trasmigrino in Italia; via politica unica soluzione Durante la conferenza stampa a Pechino, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul caso Libia ha detto che: “C’è il rischio di trasmigrazione di radicali islamici dalla Libia in Tunisia e in Italia”. Inoltre il premier Conte ha valutato, a proposito della situazione libica, che “Dobbiamo sensibilizzare tutti sui rischi possibili. La strada militare non può dare risultati, la via politica è l’unica soluzione” specificando che “C’è una prospettiva seria di crisi umanitaria che potrà colpire sempre più la popolazione civile e il rischio che combattere i radicali islamici possa favorire una loro migrazione in Tunisia e in prospettiva in Italia. Un rischio che dobbiamo evitare. Cerco di ottenere una disponibilità per una via politica, perché la via militare non sta offrendo una soluzione e non stabilizza la Libia. Bisogna lavorare per questo. Dobbiamo sensibilizzare tutti sui rischi possibili, la via politica è l’unica soluzione. Al Sisi condivide le nostre preoccupazioni, è preoccupato per i terroristi e dobbiamo lavorare per libere elezioni. Il problema è che ci interroghiamo sulle modalità migliori”. Inoltre il premier Conte ha precisato che il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi “non vuole interferire in attività belliche e mai lo farà” in Libia perché non vuole nessun coinvolgimento diretto dell’Egitto”. Il premier Conte ha poi specificato che “L’Italia non vuole interferire in attività belliche e mai lo farà”