Conte al Festival dell’Economia: “Il rinnovo di Quota 100 non è all’ordine del giorno”

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Quota 100 era una misura triennale che suppliva a un disagio sociale che si era creato, serviva a venire incontro a un disagio provocato” dalla riforma Fornero, “quello di persone che si sono viste allontanare di molti anni la finestra pensionistica. Scadrà l’anno prossimo come ricordato, era un’offerta temporale. Non è all’ordine del giorno il rinnovo di quota 100”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al Festival dell’economia di Trento. “Spero possiamo, tra le varie riforme, fare anche quella delle pensioni, metterci intorno a un tavolo e fare una lista dei lavori usuranti, è la logica migliore”, ha aggiunto. “Boeri – dice Conte – è professore universitario e arriverà lavorando a 70 anni, ma chi lavora in altoforno, in acciaierie… a loro non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo differenziare”. L’Italia può ripartire “Ripartire significa ritrovare la fiducia nel fatto che l’Italia ha un potenziale enorme. Dobbiamo rialzarci per accelerare, non per stare in piedi come prima. All’Italia non manca nulla per farcela. L’Italia non ha motivi per accontentarsi. L’Italia può, deve osare”. “Insieme vinciamo la sfida” “Veniamo da mesi molto difficili abbiamo combattuto e ancora stiamo affrontando una pandemia inattesa e sconosciuta. Negli scorsi giorni autorevoli testate – penso a Bloomberg al Financial Times – hanno riconosciuto all’Italia la capacità di aver gestito meglio di altri Paesi l’emergenza, tenendo sotto controllo l’epidemia. Da presidente del Consiglio sono orgoglioso di questi riconoscimenti: dobbiamo essere tutti fieri del comportamento esemplare dimostrato da tutta la comunità italiana”. “Lo spirito di solidarietà e il senso di comunità che ci hanno unito nei mesi più difficili della pandemia oggi non vanno dispersi, non dobbiamo disunirci, sfilacciarci, nella fase cruciale della ricostruzione. Credo che oltre alla sfida della resilienza possiamo vincere anche quella della ripartenza”, ha aggiunto Conte. “Poniamo premesse per pagare meno tasse” “Abbiamo già la fatturazione elettronica, il primo gennaio partono gli scontrini elettronici per tutte le società. Dal primo dicembre passeremo agli incentivi cashback: così creiamo le condizioni perché ci sia un mutamento di abitudini degli italiani e così contrastiamo anche il sommerso. Poniamo le premesse per pagare meno tasse”. “Reddito di cittadinanza, siamo in ritardo” “Siamo assolutamente in ritardo sul progetto di inserimento nel mondo del lavoro. Siamo indietro”, ha detto il premier Giuseppe Conte in video collegamento. “Vi confesso che nelle scorse settimane ho avuto due incontri con i ministri competenti, dobbiamo lavorare in questa direzione: dopo l’avvio della riforma del reddito di cittadinanza dobbiamo completare quest’altro polo. Riorganizzare una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione dei lavoratori che coinvolge l’Anpal e gli uffici regionali, dobbiamo costruire un percorso coordinato. Stiamo lavorando a questo, spero nei primi mesi del 2021 potremo presentare anche l’altro progetto di attuazione che incrocia il reddito di cittadinanza con l’offerta di lavoro. Avremo anche un incentivo a reinserirsi. Ci sono 200mila persone che potrebbero reinserirsi, vanno accompagnate, stimolate e riqualificate. Il reddito diventerà la cintura di protezione ma anche un incentivo a reinserirsi”. “Con cashback fino a 300 euro l’anno e premi da 1.500 euro” “Dal primo dicembre chi pagherà con tutte le modalità elettroniche e digitali, se farà almeno 50 transazioni in sei mesi potrà recuperare il 10%: con 1500 euro di spesa potrà recuperare 150 euro e in un anno 300 euro. Poi ci sarà il superbonus per cui se uno spende tanto, anche in acquisti piccoli come un singolo caffè, i primi 100mila a semestre avranno 1500 a testa. In più ci sono cinquanta milioni l’anno per una lotteria con estrazioni periodiche. Abbiamo chiesto agli operatori di abbassare le commissioni. Creeremo un meccanismo in cui ci sarà solo da guadagnare con tantissimi incentivi”. “Paghiamo i danni di un ventennio perduto” “Abbiamo vissuto un ventennio perduto in cui dal 2000 al 2019 abbiamo avuto” una crescita del “Pil annuo dello 0,2% mentre la media europea era al di sopra di questo dato. Dobbiamo recuperare questo gap. Per questo ci vengono dati i soldi” del Recovery Fund. “E’ nell’interesse di tutti i paesi europei che l’Italia possa rimettersi a correre”. Occhio agli altri paesi Come dimostra anche la stima di Standard and Poor’s sul Pil italiano, e i dati Istat sulla fiducia “ci sono dei dati molto positivi” sull’economia italiana. “Ma l’Italia non potrà mai avere un rimbalzo significativo: se gli altri paesi europei si troveranno nei guai, dobbiamo sperare che anche gli altri possano crescere e contenere questa seconda ondata” di coronavirus. “Avremo struttura normativa dedicata a Recovery” ”Il Recovery Plan sarà qualcosa di totalmente diverso di quello che avete visto fino adesso. Avremo una struttura normativa dedicata al Recovery plan che ci consentirà di accompagnare la realizzazione dei progetti con norme ad hoc”’. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in collegamento con il Festival dell’economia di Trento. Il presidente del Consiglio rivendica il fatto che l’Italia è stato il ”primo paese a predisporre progetti di Recovery” e spiega: ”Avrà una struttura normativa tecnica di monitoraggio che garantirà l’attuazione dei progetti. Si tratta di qualcosa che non abbiamo mai visto in passato. Aspettate un attimo a giudicare”. Cambieranno le metodologia di spesa? ”Cambierà tutto, avremo un assetto normativo ad hoc per il Recovery Fund”, assicura Conte. “Presto nuovi Dl Sicurezza” I nuovi decreti sicurezza saranno “all’ordine del giorno del primo Consiglio di ministri utile”. Giuseppe Conte assicura che il governo vuole “allargare il meccanismo di sicurezza e di protezione per i cittadini e per i migranti, che spesso arrivano in Italia in condizioni di fortuna. Si tratta di un progetto molto più ampio” rispetto a quello del passato, afferma il presidente del Consiglio che sul tema dei migranti parla anche della trattativa in corso in Europa sulla loro redistribuzione. “Se si afferma un meccanismo obbligatorio – sottolinea guardando all’Ungheria – chi si sottrae dovrà avere un meccanismo ‘penalizzante'”. Più in generale per Conte “nessuno può pensare che la gestione dei flussi migratori possa essere risolta da un mese all’altro. E’ un percorso che stiamo facendo”, aggiunge ricordando che la proposta dell’Ue, “è un passaggio non trascurabile, ma sicuramente non è l’approdo della politica migratoria europea”.