CONTE DIMISSIONARIO MA SPERANZOSO DI SUCCEDERE A SE STESSO

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CONTE DIMISSIONARIO MA SPERANZOSO DI SUCCEDERE A SE STESSO: UN TEATRINO SQUALLIDO DI CUI STIAMO PAGANDO IL COSTOSISSIMO BIGLIETTO

IVANO TONOLI, SEGRETARIO DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA: FACCIAMO NOSTRE LE PREOCCUPAZIONI E LE SOLLECITAZIONI DI SUA EMINENZA IL CARDINAL BASSETTI E DEI VESCOVI ITALIANI, GIUSTAMENTE PREOCCUPATI PER L’ULTERIORE INVOLUZIONE DELLO SCENARIO POLITICO NAZI

CONTE DIMISSIONARIO MA SPERANZOSO DI SUCCEDERE A SE STESSO: UN TEATRINO SQUALLIDO DI CUI STIAMO PAGANDO IL COSTOSISSIMO BIGLIETTO

IVANO TONOLI, SEGRETARIO DEL PARTITO UNIONE CATTOLICA: FACCIAMO NOSTRE LE PREOCCUPAZIONI E LE SOLLECITAZIONI DI SUA EMINENZA IL CARDINAL BASSETTI E DEI VESCOVI ITALIANI, GIUSTAMENTE PREOCCUPATI PER L’ULTERIORE INVOLUZIONE DELLO SCENARIO POLITICO NAZIONALE MENTRE FAMIGLIE E IMPRESE SONO TRAVOLTE DAI DEBITI E NON VIENE GARANTITO L’ACCESSO PUNTUALE E UNIVERSALE AI FARMACI ANTIVIRALI

SIAMO ORAMAI ARRIVATI OLTRE GLI “ULTIMI GIORNI DI POMPEI” DEL POPULISMO E DEI FALSI RIMEDI CHE, DA RENZI A DI MAIO PASSANDO PER I SOVRANISTI, HA PROPINATO AL PAESE AGGRAVANDO LE CONDIZIONI RECESSIVE E LE PROBLEMATICITA’

Conte dimissionario per succedere a se stesso e non perdere il diritto a restare in quello che, probabilmente, considera oramai uno degli hotel di famiglia: Palazzo Chigi.

Sinceramente, non avremmo mai pensato di dover rimpiangere Prodi, il peggior presidente della Commissione europea, l’uomo che ha consegnato interi settori della nostra manifattura e del nostro commercio allo strapotere della Cina, in cambio ricevendo da quest’ultima cimici, batteri e virus di ogni tipo e genere arrivati direttamente a noi in un contesto nel quale non ci è stato possibile difenderci in alcun modo. Prodi che, per lo meno, nel 1998 e nel 2008, ebbe il coraggio di affrontare la conta dei voti in Parlamento, soccombendo in entrambi i casi con una parvenza di dignità.

Quella stessa dignità che manca totalmente all’avvocato del populismo, che al vizio originale di essere spalleggiatore della Repubblica comunista cinese aggiunge l’aggravante di una terrificante viltà associata a un incommensurabile cinismo ed egocentrismo sfrenato, che gli impedisce di affrontare ciò che sarebbe stato lo scontatissimo giudizio parlamentare negativo in ordine alla relazione del ministro deejay Bonafede sullo stato disastroso della giustizia italiana, fra boss in uscita, focolai di rivolte e di contagi nei penitenziari, direttori ministeriali come minimo chiacchierati e processi resi infiniti dall’abolizione della prescrizione che impedirà alle vittime dei reati e ai titolari di diritti reali e di investimenti produttivi di ottenere ristoro e tutela dal governo.

Noi di Unione Cattolica ci associamo totalmente alle preoccupazioni e al monito di Sua Eminenza il Cardinal Bassetti e dei Vescovi Italiani, giustamente molto preoccupati per l’ulteriore involuzione dello scenario politico nazionale su cui si innesta il dramma di famiglie e imprese travolte dai debiti, sia fiscali che finanziari, e la tragedia di una sanità incapace di garantire l’accesso universale e mutualistico ai farmaci e ai dispositivi salvavita e antivirali, la cui disponibilità in maniera economicamente non discriminatoria è stata auspicata dal nostro amatissimo Papa Francesco.

Siamo arrivati, come abbiamo già detto, oltre gli ultimi giorni di Pompei, peccato però che la lava abbia travolto non i responsabili politici di tale disastro ma si sia abbattuta su cittadini stremati e provati dalla crisi più violenta e profonda degli ultimi cent’anni.

Il tentativo di Conte di subentrare a se stesso, e i paralleli progetti sotterranei di due campioni del populismo, elitario e pauperista al tempo stesso, come Di Maio e Renzi, pronti a rinnegare tutto e tutti pur di evitare il ritorno al giudizio sovrano degli elettori che li priverebbe degli straordinari e immeritati emolumenti che stanno percependo da anni come mestieranti della politica con le minuscole, sono il fermo immagine della sequenza dei “falsi rimedi” imposti da voti traditi e da manovre di Palazzo antipopolari.

Un incubo di cui potremo vedere la fine solo operando con la Fede, quale unica fonte di ricostruzione della Fiducia, verso un programma integralmente applicativo della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, la sola autentica alternativa propositiva agli ultimi trent’anni di maligno giustizialismo politico e fiscale e di speranze e di attese di vera giustizia negate all’Italia e agli Italiani.

ONALE MENTRE FAMIGLIE E IMPRESE SONO TRAVOLTE DAI DEBITI E NON VIENE GARANTITO L’ACCESSO PUNTUALE E UNIVERSALE AI FARMACI ANTIVIRALI

SIAMO ORAMAI ARRIVATI OLTRE GLI “ULTIMI GIORNI DI POMPEI” DEL POPULISMO E DEI FALSI RIMEDI CHE, DA RENZI A DI MAIO PASSANDO PER I SOVRANISTI, HA PROPINATO AL PAESE AGGRAVANDO LE CONDIZIONI RECESSIVE E LE PROBLEMATICITA’

Conte dimissionario per succedere a se stesso e non perdere il diritto a restare in quello che, probabilmente, considera oramai uno degli hotel di famiglia: Palazzo Chigi.

Sinceramente, non avremmo mai pensato di dover rimpiangere Prodi, il peggior presidente della Commissione europea, l’uomo che ha consegnato interi settori della nostra manifattura e del nostro commercio allo strapotere della Cina, in cambio ricevendo da quest’ultima cimici, batteri e virus di ogni tipo e genere arrivati direttamente a noi in un contesto nel quale non ci è stato possibile difenderci in alcun modo. Prodi che, per lo meno, nel 1998 e nel 2008, ebbe il coraggio di affrontare la conta dei voti in Parlamento, soccombendo in entrambi i casi con una parvenza di dignità.

Quella stessa dignità che manca totalmente all’avvocato del populismo, che al vizio originale di essere spalleggiatore della Repubblica comunista cinese aggiunge l’aggravante di una terrificante viltà associata a un incommensurabile cinismo ed egocentrismo sfrenato, che gli impedisce di affrontare ciò che sarebbe stato lo scontatissimo giudizio parlamentare negativo in ordine alla relazione del ministro deejay Bonafede sullo stato disastroso della giustizia italiana, fra boss in uscita, focolai di rivolte e di contagi nei penitenziari, direttori ministeriali come minimo chiacchierati e processi resi infiniti dall’abolizione della prescrizione che impedirà alle vittime dei reati e ai titolari di diritti reali e di investimenti produttivi di ottenere ristoro e tutela dal governo.

Noi di Unione Cattolica ci associamo totalmente alle preoccupazioni e al monito di Sua Eminenza il Cardinal Bassetti e dei Vescovi Italiani, giustamente molto preoccupati per l’ulteriore involuzione dello scenario politico nazionale su cui si innesta il dramma di famiglie e imprese travolte dai debiti, sia fiscali che finanziari, e la tragedia di una sanità incapace di garantire l’accesso universale e mutualistico ai farmaci e ai dispositivi salvavita e antivirali, la cui disponibilità in maniera economicamente non discriminatoria è stata auspicata dal nostro amatissimo Papa Francesco.

Siamo arrivati, come abbiamo già detto, oltre gli ultimi giorni di Pompei, peccato però che la lava abbia travolto non i responsabili politici di tale disastro ma si sia abbattuta su cittadini stremati e provati dalla crisi più violenta e profonda degli ultimi cent’anni.

Il tentativo di Conte di subentrare a se stesso, e i paralleli progetti sotterranei di due campioni del populismo, elitario e pauperista al tempo stesso, come Di Maio e Renzi, pronti a rinnegare tutto e tutti pur di evitare il ritorno al giudizio sovrano degli elettori che li priverebbe degli straordinari e immeritati emolumenti che stanno percependo da anni come mestieranti della politica con le minuscole, sono il fermo immagine della sequenza dei “falsi rimedi” imposti da voti traditi e da manovre di Palazzo antipopolari.

Un incubo di cui potremo vedere la fine solo operando con la Fede, quale unica fonte di ricostruzione della Fiducia, verso un programma integralmente applicativo della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, la sola autentica alternativa propositiva agli ultimi trent’anni di maligno giustizialismo politico e fiscale e di speranze e di attese di vera giustizia negate all’Italia e agli Italiani.