Conte: Prove di fuga per l’Inter

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On Air l’episodio n. 17 de “Il Calcio non è un Giuoco”,
il podcast di Massimo Caputi e Adriano Bacconi
GESTIRE L’EMERGENZA
Il turno di campionato appena concluso ha evidenziato come diverse squadre debbano fare i conti con numerosi infortuni. Parliamo delle dirette inseguitrici dell’Inter, dove i sostituiti si sono dimostrati all’altezza ed hanno trascinato Milan, Roma e Juventus alla vittoria. Il Milan con Krunic e Dalot, autori di gol bellissimi, ha dimostrato grande capacità di gestione del gruppo, motivazione e spirito di sacrificio. Anche la squadra di Pirlo ha dimostrato di essere molto duttile, schierando Alex Sandro centrale, Danilo in mediana e Bernardeschi terzino, a dimostrazione, ancora una volta, di come si vada sempre di più verso l’intercambiabilità dei ruoli. Altro protagonista inatteso è stato Mancini della Roma, decisivo con il suo gol e possibile risorsa anche per la Nazionale di Mister Mancini.
TESTA A TESTA
Il colpo di testa è da sempre un’arma importante per sbloccare le partite. C.Ronaldo e Mancini con 4 gol sono i giocatori che hanno sfruttato meglio questo fondamentale. Le modalità di esecuzione sono però differenti: Ronaldo utilizza il terzo tempo ed i suoi gol nascono da azioni manovrate. Mancini, invece, stacca a due piedi e i suoi gol son stati sempre il frutto di calci piazzati. La componente che accomuna i due giocatori è il timing, per prevedere prima dove andrà il pallone e farsi trovare pronti.

L’INTENSITÀ
La partita tra Inter e Atalanta ha stimolato un’analisi interessante sul tema del pressing.
L’intensità dei bergamaschi è stata costante per tutta la partita. L’Inter invece ha acceso e spento l’intensità, facendo sfogare la squadra di Gasperini e aggredendola al momento giusto, coronandolo con il gol. Da quel momento in poi la squadra di Conte ha abbassato il baricentro nella propria metà campo verticalizzando per le punte. L’obiettivo era difendere il risultato proteggendo la porta con tutti gli 11 in campo.