Conte trema e mette le mani avanti: «Il voto in Emilia non farà cadere il governo»

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l'evento Snam The Hydrogen Challenge 2019 Global ESG Conference presso la Lanterna di Fuksas a Roma, 10 ottobre 2019. ANSA/CLAUDIO PERI

Il premier Conte trema, consultando i sondaggi che danno un testa a testa in Emilia Romagna. E mette le mani avanti. «Questo voto è importante, ma rimane espressione di una comunità regionale e non decide del destino del governo nazionale». In sintesi, se si vince, il governo si rafforza, se si perde, il governo non c’entra nulla…
Il governo che vacilla ma non cade

L’ineffabile premier Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, conferma tutta la sua naturale predisposizione all’attaccamento sulla poltrona. E quando parla della fragilità della maggioranza, ostenta il solito, ingiustificato, ottimismo. «Quanto alla verifica si tratterà di un confronto con le varie forze di maggioranza per impostare l’Agenda 2023 sulla base di priorità che io stesso ho individuato”. «Tutti devono elaborare una riflessione – aggiunge – oggi parte quella del Pd. Anche il M5S sta completando una riorganizzazione e il confronto slitterà a fine mese,ma l’ importante è ripartire con coesione, obiettivi chiari, determinazione».

Parlando della manovra, Conte sostiene che “in soli tre mesi siamo riusciti a trovare 23 miliardi e, allo stesso tempo, abbiamo ridotto il carico fiscale per lavoratori, famiglie e imprese”. «In un anno faremo molto di più e l’Iva non aumenterà. Realizzeremo un’ampia riforma dell’Irpef e accelereremo il piano degli investimenti, creando una più intensa sinergia tra pubblico e privato». «Confidiamo – aggiunge – molto nei frutti dell’azione di lotta all’evasione. Anche per questo abbiamo investito ben 3 miliardi di euro per incentivare i pagamenti digitali. Perché se tutti pagano le tasse, tutti pagheranno meno. Avremo anche più tempo per operare un’oculata revisione delle spese improduttive».
Conte e Salvini, un legame che viene dal passato

Quanto alla riforma pensioni, Conte non rinnega la sua stessa riforma, una volta tanto. «Quota 100 è una misura che abbiamo confermato, ma in vista della scadenza torneremo a confrontarci per assumere le decisioni più opportune. Il ministro Catalfo è già al lavoro per avviare un percorso organico di riforma della previdenza. ‘La mia preferenza l’ho già chiaramente espressa. Mmi piacerebbe lavorare alla distinzione tra lavori usuranti e lavori non usuranti -continua Conte-. Per poi operare, sulla base di questa distinzione, una revisione dell’intero sistema pensionistico».