Contro il racket a Bagheria: il sostegno dello Stato a chi si ribella

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«Lo Stato è con chi sceglie la legalità». Così ieri il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, in occasione dell’inaugurazione a Bagheria di una nuova sala del Café Verdone, simbolo della ribellione della parte sana della città e dell’imprenditoria locale che ha detto no al pizzo, al racket e alle ingerenze della criminalità organizzata. I giovani titolari dell’attività, infatti, hanno trovato la forza di denunciare alle autorità e forze dell’ordine anche grazie all’appoggio di Addiopizzo.

Con l’operazione Octopus del 17 dicembre 2019 venne fuori che venivano organizzate volontariamente risse nel pub e venivano imposti al locale la somministrazione di alimenti e bevande a titolo gratuito.Ora A a settembre comincerà il processo contro gli estorsori.

E per questo il prefetto Forlani ha ricordato che lo Stato è al fianco di chi dice no al racket ribadendo che «occorre stare vicino a chi denuncia. Ciascuno con le proprie funzioni. La mafia – prosegue il prefetto – è diventata fornitrice di servizi. Noi dobbiamo fare in modo che si pratichi la legalità. Penso per esempio al settore dei rifiuti. Spesso la mafia fa passare dei diritti come un piacere. Ma non ci sono scorciatoie».

Presenti all’incontro anche la figlia di Libero Grassi, Alice, il commissario dello Stato per la Regione Siciliana prefetto Giovanna Stefania Cagliostro, il commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura prefetto Annapaola Porzio, le rappresentanze delle Forze dell’ordine, il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli e l’assessore alla Legalità Daniele Vella.