A questi vanno aggiunti i parlamentari della Bonino. Tutti eletti in altri partiti.
La maggioranza di essi (quelli di Toti sono quattro gatti), in partiti alternativi alla destra, ovvero PD, LEU e M5S.
In questo momento, i suddetti parlamentari, stanno aggiungendo i loro voti a quelli della destra, ovvero hanno costituito un fronte comune con la destra. Non è peregrino pensare che voteranno il prossimo PdR in comunione con la destra
È un’operazione indegna che vede il diversamente bello toscanarabo ed il diversamente simpatico pariolino, principali protagonisti. Un vero e proprio scippo di voti a danno degli elettori di sinistra che tutto avrebbero voluto, meno che il loro voto fosse utilizzato in un modo così squallido e diametralmente opposto ai princìpi nei quali credono.
Un tradimento del mandato elettorale, consentito da leggi elettorali di mer*a e dell’assenza del vincolo di mandato. Risultato tangibile, altresì, della totale assenza di etica nella maggior parte dei nostri politici e della certezza dell’impunità che li anima, considerato che la loro rielezione non dipenderà dal voto, ma da qualche segreteria di partito.
Se qualcuno pensasse che esistano rimedi contro la cacca in cui siamo sommersi fino al collo, si ricreda. La totale incapacità di indignazione che caratterizza la maggioranza degli italiani, ci ha portati a questo punto. Il punto che in economia viene chiamato del “non ritorno”. Pensare che il risultato del voto determini i governi, in Italia, è pura chimera idealistica. Il governo Draghi è il risultato evidente di un sistema politico che non ha uguali al mondo.
Il voto, per colpa di mer*acce come i due tipi sopra citati e dei loro camerieri replicanti, diventa in ogni legislatura meno determinante. Il bello è che nessuno ne parla. La cosa viene ormai considerata normale.
In parole povere: siamo fottuti.
Amen
Giancarlo Selmi



