Coronabond. Scontro tra von der Leyen e Conte poi polemica rientra

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“La parola Coronabond è in realtà solo un tormentone, uno slogan”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen in un’intervista all’agenzia Dpa rilanciata dal quotidiano Die Welt. “Ci sono limiti legali molto chiari, non è questo il piano” della Commissione a proposito di un aumento del debito comunitario in risposta all’emergenza Coronavirus, chiesto dall’Italia e altri Paesi e osteggiato da altri come la Germania. “”Non stiamo lavorando a questo” ha aggiunto Von der Leyen evidenziando come la parola “Coronabond è solo un slogan, dietro ad essa c’è la questione più grande delle garanzie. E in questo le riserve della Germania e di altri paesi sono giustificate”. “Alla Commissione – ha aggiunto Von der Leyen – è stato affidato dal Consiglio il compito di elaborare il piano di ricostruzione, e questi sono i binari su cui stiamo lavorando”. A proposito dell’Italia ha specificato: “L’Italia non è colpevole della crisi esplosa con il Coronavirus ed è colpita economicamente in modo molto pesante, bisogna salvare le aziende”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha subito insistito: “L’Europa sia all’altezza” mentre durante l’ultima riunione del Consiglio Europeo, aveva domandato l’adozione di provvedimenti “straordinari” contro l’emergenza economica causata dal Covid-19. La risposta del premier Conte in conferenza stampa Conte ha ulteriormente ribadito in conferenza stampa da Palazzo Chigi, assieme al ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri, che la decisione sui Coronabond non spetta a Von der Leyen ma all’Eurogruppo specificando, dopo la doccia fredda della presidente della Commissione sui Coronabond: “Il compito delle proposte” non è stato affidato a lei, ora c’è un dibattito in corso. Tutti i dibattiti “Sono giusti, ma qui c’è un appuntamento con la storia. Con una emergenza mai così inaudita”. Il premier Conte ha sottolineato: “Non c’è uno Stato membro che si salva da solo. Si tratta di dimostrarsi inadeguati o no. L’Italia è consapevole della reazione poderosa che la storia ci chiama ad operare. Non passerò alla storia come chi non ha fatto nulla” per l’Europa, “mi batterò fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultima goccia di energia”. Anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha parlato di parole sbagliate da parte di Ursula Von der Leyen perché il compito di fare proposte è demandato all’Eurogruppo. Per il titolare di Via XX Settembre si sta vivendo “Uno shock economico simmetrico” da cui si uscirà solo tutti insieme. A queste parole fa eco il presidente francese Emmanuel Macron: “”La Francia è con Italia, Unione Europea non sia egoista”. Von der Leyen: non esclusa alcuna opzione in limiti trattati esistenti. Primo passo flessibilità fondi esistenti In serata, il colpo di freno. “In questo momento non si esclude nessuna opzione entro i limiti dei trattati esistenti” per aiutare i paesi membri a fronteggiare le conseguenze economiche del Coronavirus, dice la presidente. Inoltre Ursula Von der Leyen ha specificato: “Come primo passo stiamo lavorando su una piena flessibilità dei fondi esistenti, come i fondi strutturali. Ciò fornirà immediato sostegno. Il Consiglio europeo ha incaricato l’Eurogruppo di presentare proposte entro le prossime settimane. La Commissione parteciperà a tali discussioni e sarà pronta a fornire assistenza, se sostenuta dall’Eurogruppo. Ciò è necessario poiché lo spazio fiscale per i nuovi strumenti è limitato” al quadro finanziario pluriennale che è in scadenza”. La nota prosegue: “La Commissione proporrà modifiche alla proposta del bilancio pluriennale della Unione Europea che consentiranno di affrontare le ricadute della crisi del Coronavirus. Ciò includerà un pacchetto di incentivi che garantirà il mantenimento della coesione all’interno dell’Unione attraverso la solidarietà e la responsabilità”. Fonti Mef: positivo chiarimento Von der Leyen “E’ positivo il chiarimento fornito dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha sottolineato come non sia esclusa nessuna opzione all’interno dei limiti definiti dai trattati”. In questo modo fonti del Mef si esprimono in merito alle dichiarazioni con cui la presidente della Commissione Europea ha precisato la sua posizione rispetto ai Coronabond.