Il Piemonte sta scontando soprattutto la carenza di personale sanitario. Quanto ha pesato il piano di rientro per risanare i conti delle Asl che era in piena attuazione durante il suo mandato?
«Quel piano ha pesato molto sulle assunzioni, sbloccate solo dal 2018. Ora bisogna sostenere con forza la medicina del territorio e fare investimenti su personale, strutture e tecnologie. Nel 2016 diedi le dimissioni da presidente della conferenza delle Regioni in polemica con Renzi che voleva tagliare 3 miliardi alla sanità. Sono convinto che bisogna investire di più ma in modo intelligente. Se ad esempio avessimo potuto usare i big data per studiare in tempo reale le malattie, qualcuno si sarebbe accorto di un’insorgenza di polmoniti anomale in alcune zone del Paese e avremmo forse potuto intervenire più rapidamente».