CORONAVIRUS: CODACONS CONTRO BORRELLI, MENTE ALLA STAMPA

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A DOMANDA DI UNA GIORNALISTA IN CONFERENZA STAMPA RISPONDE NEGANDO L’ESTENZA DI PARERI SECRERATI DEL COMITATO SCIENTIFICO, MA CODACONS LO SMENTISCE

ECCO LE PROVE CHE BORRELLI HA MENTITO

Il capo della Protezione Civile mente alla stampa, e il Codacons prove allo mano lo smentisce, rendendo oggi pubblica la bugia raccontata da Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa di sabato scorso.

Alla domanda di una giornalista circa una nota secretata dei primi di marzo del Comitato tecnico-scientifico che, per evitare la diffusione del contagio, suggeriva alla Protezione civile la chiusura dei comuni di Alzano e Nembro prima che la Lombardia venisse definita zona rossa, Borrelli ha risposto che “le misure sono state adottate in assoluta trasparenza; Nulla di secretato, sono gli atti normali del Comitato tecnico-scientifico”.

Una risposta che contrasta con alcuni documenti in possesso del Codacons e che dimostrano una totale mancanza di trasparenza in fatto di attività della Commissione.

Lo scorso marzo, quando gli ospedali del nord Italia si trovavano allo stremo, l’associazione, dopo alcuni contatti con una azienda cinese, aveva segnalato alla Protezione civile 350 ventilatori disponibili ad arrivare in pochi giorni in Italia. La pec inviata dal Codacons rimase tuttavia senza alcuna risposta, se non per un messaggio del dott. Giusto Tagarro che informava come i ventilatori in questione fossero stati ritenuti non idonei dalla Commissione tecnico-scientifica.

A questo punto il Codacons presentava formale istanza d’accesso in cui chiedeva le ragioni di tale rifiuto, e l’incredibile risposta a firma del Vice Capo di Gabinetto del Ministero della salute, Tiziana Coccoluto, nella quale si legge: “i verbali contenenti il parere del Comitato Tecnico Scientifico, di cui all’art. 2 dell’Ordinanza della Protezione Civile 3.02.2020 n. 630, sono secretati”.

Una risposta che smentisce quanto affermato da Angelo Borrelli circa la totale trasparenza dell’operato della Commissione, e sulla quale ora si pronuncerà il Tar del Lazio, che dovrà decidere se possa essere posto il segreto su atti di interesse generale e che sabato il capo della Protezione civile ha confermato non essere segreti. E se Borrelli ha consapevolmente mentito alla stampa nel corso della conferenza stampa di sabato scorso, farebbe bene a dimettersi – conclude il Codacons.

In allegato la nota ufficiale in oggetto.