Coronavirus, grido d’allarme dal settore marmi di Carrara: a rischio metà dei posti di lavoro

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La pandemia del Coronavirus ha colpito l’intera industria italiana, comprese le imprese di estrazione del marmo. Erich Lucchetti, presidente di Confindustria Massa Carrara, ha scritto una lettera al presidente della regione Toscana Enrico Rossi dichiarando che una mancata riapertura potrebbe causare enormi perdite di posti di lavoro.

Uno dei numerosi settori colpiti dagli effetti della pandemia e del conseguente lockdown è quello dell’estrazione del marmo. Erich Lucchetti, presidente di Confindustria Massa Carrara, ha scritto una lettera al presidente della regione Toscana Enrico Rossi per discutere la situazione, come riferisce il quotidiano La Nazione.

“Le imprese del marmo possono riaprire in sicurezza, ma se non ripartiamo subito perderemo molte imprese e molti posti di lavoro. Il nostro tessuto economico sta correndo un serio rischio di desertificazione a seguito delle conseguenze economiche prodotte dall’emergenza Covid-19. L’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana ha calcolato che stiamo perdendo come economia toscana una cifra enorme ogni settimana: dagli 800 milioni a 1 miliardo”, ha affermato Lucchetti, aggiungendo che una situazione di lockdown prolungata potrebbe causare la perdita di numerosi clienti che si affideranno ad aziende straniere.

Il lockdown causerà un esodo dei clienti e la perdita di imprese

“Se questa emorragia non si blocca il Prodotto Interno Lordo della nostra regione subirà un crollo che difficilmente potrà essere recuperato. […] Il vuoto che il nostro export sta lasciando è riempito giorno dopo giorno dai nostri concorrenti stranieri. […] Sono ormai giorni che le nostre aziende stanno ricevendo dai clienti esteri messaggi preoccupanti. Tutti ci stanno avvertendo che continuando la nostra assenza saranno costretti a rivolgersi ad altre aziende di altre nazioni. […] Più tardi ripartiremo più la distanza con queste aziende estere sarà ampia e incolmabile con ovvie ripercussioni sia sui livelli produttivi che occupazionali.” continua Lucchetti nella lettera al presidente Rossi.

“L’Istituto di ricerca della Camera di Commercio di Massa Carrara ha ipotizzato che nei prossimi mesi, se non interverranno cambiamenti, la metà delle imprese della nostra provincia avrà dimezzato l’occupazione e in particolare le imprese lapidee vedranno ridursi di quasi la metà sia il fatturato che i posti di lavoro. […] Per questo chiediamo una mano a ripartire” continua la lettera di Luchetti.

La proposta di Confindustria

“Le imprese del marmo sono in grado di attuare un modello di attività per il settore dell’estrazione e trasformazione dei materiali lapidei che consenta la ripresa delle lavorazioni seguendo tutte le procedure che tutelino dal rischio di contagio. Fermo restando il principio che al primo posto viene sempre la sicurezza e la salute di chi lavora e dei cittadini, e quindi nel pieno rispetto delle regole dettate da Governo e Regione su indicazioni degli scienziati e nella totale e puntuale applicazione dei protocolli di sicurezza concordati fra aziende e sindacati, noi le chiediamo di valutare per le nostre imprese la possibilità di una riapertura anche non totale a partire dai giorni immediatamente seguenti le festività pasquali” conclude la lettera Lucchetti.

Numerose sono le istituzioni che, durante questa situazione di crisi economica, hanno chiesto una riapertura cauta ma attiva dell’industria, tra queste anche il settore del turismo con Federalberghi e l’agroalimentare Filiera Italia.