Coronavirus: il record del Policlinico di Milano, donazioni per 10,5 mln

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C’è chi ha dato mezzo milione e chi 1,27 euro, pur di fare la sua parte come poteva per aiutare i camici bianchi in prima linea nella lotta contro Covid-19. Gocce piccole e gocce grandi, ugualmente preziose, di un’ondata di solidarietà che nei mesi dell’emergenza coronavirus si è riversata sul Policlinico di Milano: 10,5 milioni di euro è il totale delle donazioni ricevute dall’Irccs di via Sforza, in testa alla classifica lombarda dei contributi raccolti durante la pandemia. Oggi l’ospedale ha voluto celebrare il suo “esercito invisibile di benefattori” con un tributo che testimonierà per sempre la portata dello ‘tsunami d’amore’ che ha travolto la struttura: un pannello di 10 metri per 3 esposto all’ingresso, con sopra scritti i messaggi che hanno accompagnato le offerte, a circondare una frase: “Continuiamo a essere Super… insieme!’.
Dei 10,5 milioni complessivi, 2,5 mln sono arrivati sotto forma di materiali sanitari, dispositivi e attrezzature. Mentre degli 8 milioni in denaro, oltre 1,3 mln (il 16,25%, quasi un quinto) sono stati raccolti da donazioni tra poco più di 1 e mille euro da parte di 11.834 persone attraverso due canali: un bonifico diretto alla Fondazione Ircss (753mila euro) o la via del crowdfunding (564mila euro). Insieme ai soldi le frasi di incoraggiamento, pensieri di comuni cittadini o di ragazzi delle scuole, o ancora di stranieri residenti in Italia, di italiani che vivono all’estero, di pazienti ricoverati, di studenti di Medicina. “Quello che ci sembra un piccolo gesto, può essere un grande gesto se fatto da tutti”, scrive uno dei ‘mecenati’. “La formazione migliore l’avete fatta voi”, riconosce un gruppo di amici che ha donato al Policlinico i soldi raccolti con il Fantacalcio.

“Vorremmo ringraziare ciascuno di questi 12mila piccoli donatori che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e solidarietà in un periodo davvero difficile – spiega Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano – Per questo abbiamo pensato a un segno concreto di gratitudine, che esprima al meglio l’affetto che tutti i cittadini hanno voluto dedicare ai nostri operatori sanitari, che si sono spesi nell’emergenza con competenza e umanità. Il grande pannello che inauguriamo oggi vuole riconoscere il lavoro straordinario che è stato fatto nei nostri reparti e nelle nostre terapie intensive, ed è costellato da tutte le frasi più significative che i piccoli donatori hanno voluto dedicarci. Rimarrà qui, all’ingresso dell’ospedale, perché non si dimentichi mai che in questa pandemia Policlinico e cittadini si sono uniti in un obiettivo comune, come da tradizione è sempre avvenuto nei secoli della nostra storia”. Una storia lunga più di 560 anni.

“Il nostro ospedale si dimostra ancora una volta nel cuore dei cittadini che non ci hanno donato solo denaro, ma anche materiali, beni di prima necessità o il loro tempo – dice il direttore generale Ezio Belleri – Una bambina ha regalato il proprio tablet quando ha scoperto che poteva servire per far comunicare i parenti con i loro cari in isolamento nei reparti Covid; una coppia di fratellini ha raccolto 10 euro in paghette e ha voluto donarli per l’emergenza. Insieme alle tante associazioni che da sempre ci supportano, ogni aiuto, anche il più piccolo, è stato il segno di una grande generosità. Dall’inizio della pandemia abbiamo ricoverato circa 900 pazienti Covid-positivi, si sono ammalati 247 nostri operatori e abbiamo fatto oltre 18mila tamponi. Avevamo 22 letti di terapia intensiva prima dell’emergenza, e sono diventati 310. “Oggi che abbiamo superato la fase più critica – prosegue Belleri – le normali attività sono riprese in tutta sicurezza e riusciamo già a garantire oltre l’80% delle prestazioni che erano state sospese durante l’emergenza. E’ anche grazie ai donatori che abbiamo potuto realizzare tutto questo: hanno contribuito a salvare vite, a far reagire meglio il sistema durante la pandemia, a proteggere i nostri operatori sanitari, hanno finanziato modalità innovative di teleconsulto e molto altro. A loro va il nostro più sincero grazie”. Le diverse raccolte in crowdfunding, in particolare – ricordano dall’Irccs – hanno preso il via anche grazie all’iniziativa di Chiara Panunzi, studentessa di Medicina del Policlinico. Durante l’emergenza non ha potuto lavorare in reparto e, volendo dare comunque una mano, ha scelto di avviare una raccolta fondi online: la sua iniziativa, da sola, ha superato i 264mila euro. Un’altra è quella di #tatuatoripermilano, un gruppo di 260 professionisti del tatuaggio di tutto il mondo che hanno messo all’asta le loro opere devolvendo l’intero ricavato all’ospedale: più di 34mila euro. E poi ci sono i tanti ‘vip’ che hanno contribuito con il loro tempo e la loro immagine. Fra tutti il conduttore radio e tv Nicola Savino, che ha prestato la voce a ‘Storia di un coronavirus’, un racconto scritto dalla psicologa e psicoterapeuta del Policlinico Francesca Dall’Ara per spiegare ai bambini la pandemia, il lockdown, le città a soqquadro e la vita delle famiglie alle prese con Sars-CoV-2: un “mostriciattolo dispettoso” che però, è il morale della favola, non deve togliere la voglia di sperare.