Coronavirus, il Regno Unito chiude pub, bar e ristoranti

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jhonson
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A seguito di un accordo raggiunto tra le quattro nazioni di cui si compone il Regno Unito, tutti i pub, bar e ristoranti del Paese chiudono dalla sera del 20 marzo per l’emergenza coronavirus. Lo ha annunciato il premier Boris Johnson. E’ stata disposta la chiusura anche di discoteche, teatri, palestre, cinema e locali d’intrattenimento.

Lo stop viene imposto in tutto il Paese e a tempo per ora indeterminato, anche se il governo s’impegna a rivedere la misura restrittiva di mese in mese. Al contempo il premier ha confermato di non voler al momento immobilizzare il sistema dei trasporti, peraltro in via di severa riduzione a Londra, né bloccare i servizi a domicilio. Johnson ha indicato la necessità di un’ulteriore stretta “nell’interazione sociale”, annunciando aiuti molto estesi ai lavoratori e al business, ma insistendo che “le persone” e la loro salute “vengono prima” dell’economia. Sconsigliati pure i raduni in case che il premier ha peraltro ammesso di non potere o voler controllare.

Governo garantisce 80% degli stipendi Il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha promesso che il governo garantirà il pagamento dell’80% dello stipendio fino a 2500 sterline al mese a tutti i dipendenti britannici costretti a casa dal coronavirus. “”Per la prima volta nella nostra storia” lo Stato interverrà per
contribuire a redditi e salari, ha detto Sunak nella quotidiana conferenza stampa del premier Boris Johnson, annunciando anche un congelamento dell’Iva fino al 30 giugno (30 miliardi), aiuti alle imprese e incrementi allo schema del credito universale.