Coronavirus, Malagò: “Sport si fermi in zone contagio. Olimpiadi? Nessuna news ad ora”

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Cresce l’allarme coronavirus in Italia, emergenza dai casi accertati in aumento in Lombardia e Veneto. Situazione che ha delle ripercussioni sullo sport con i primi rinvii nel calcio professionistico (Piacenza-Sambenedettese in Serie C) oltre a dilettanti e giovanili nelle zone a rischio, gare annullate pure dal basket al volley fino all’hockey su pista. Netta la posizione del presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervistato da Sky Sport a Montalcino: “Sono in contatto con le autorità che hanno la responsabilità, il diritto e il dovere di prendere iniziative e precauzioni. Faccio riferimento ad autorità governative e in particolare legate alle rappresentanze locali, dove ci sono casi accertati. E quindi se c’è un’ordinanza lo sport si deve assolutamente allineare”.
Malagò: “Nessuna controindicazione per le Olimpiadi”

“Sono in contatto costante con il ministro Spadafora: è chiaro che ci sono competizioni di ogni livello in luoghi dove ci sono questi casi, come dovrebbe accadere nel weekend. Lì lo sport non potrà esserci per ovvi motivi. Per quanto riguarda le competizioni sportive al momento sono tutte confermate, a meno che non ci siano ordinanze delle autorità che vietano non solo le competizioni stesse”. Malagò ha inoltre aggiunto: “La cosa migliore è far parlare chi è competente sul tema, ovvero i medici specializzati nel settore. E poi chi ha la responsabilità politica e amministrativa di prendere decisioni”. Per il presidente del Coni nulla è cambiato, almeno per ora, in chiave Tokyo 2020 con i Giochi in programma in estate nonostante il rischio coronavirus: “Sono anche un rappresentante del Cio, al momento non c’è alcuna controindicazione che le Olimpiadi abbiano dei problemi. Sono in contatto tutti i giorni con il Comitato organizzatore e non ho ricevuto alcuna comunicazione di altro genere”.