Coronavirus, Paolo Gentiloni: “Servono nuovi strumenti anticrisi”

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Il commissario europeo agli Affari Economici, pensa a nuovi strumenti da affiancare al Quantitative Easing: grandi prestiti Mes, CovidBonds e un fondo per disoccupati.

Tra domani e martedì si riunirà l’Ecofin per decidere quali strumenti adottare per affrontare la crisi economica determinata dall’emergenza coronavirus. Il commissario europeo Paolo Gentiloni, in un’intervista rilasciata al Sole 24ore ha illustrato quali sono le opzioni sul tavolo, assicurando un atteggiamento più disponibile della Germania.

“Siamo di fronte a una crisi senza precedenti, per cui adottiamo misura senza precedenti”, ha esordito Gentiloni, riferendosi alla sospensione temporanea del patto di stabilità e mettendo in rilievo le differenze con la crisi economica del 2008.

“La crisi attuale non ha origini finanziarie. L’origine e la natura di questa crisi non vanno confuse con quelle di 10-12 anni fa – ha osservato – Dobbiamo accettare la consapevolezza che siamo dinnanzi a una crisi comune che riguarda tutti, e non una crisi asimmetrica in cui tutti gli strumenti utilizzati nel 2008-13 sono esaustivi di quello che si deve mettere oggi in campo. La crisi è senza precedenti e quindi non ci si può limitare agli strumenti utilizzati in passato”.

Il Mes, la Commissione europea, la BCE e la Banca europea degli investimenti sono al lavoro per definire le armi di cui i paesi Ue si doteranno per affrontare la crisi. Una delle opzioni potrebbe essere quella di aprire linee di credito legate al Mes senza condizioni.

Le linee di credito speciale legate del Mes sono soggette a particolari condizioni “che difficilmente i paesi i paesi coinvolti sono disposti ad accettare”, ammette Gentiloni. “La discussione sulla possibilità di modificare queste condizioni è aperta”.

Tra gli strumenti presi in considerazione c’è la creazione di un fondo europeo per il contrasto alla pandemia, l’utilizzo di fondi strutturali non spesi, assicurazione ai fondi nazionali per il sostegno alla disoccupazione e ristrutturazione, come la cassa integrazione e infine i coronabond.
Le conseguenze della crisi

Gentiloni fa una riflessione sul post crisi, sugli stravolgimenti politici ed economici dovuti alla pandemia. Aumenterà il ruolo dello stato, ma il rischio sarà quello di incorrere in modelli che il commissario europeo definisce di “capitalismo autoritario”.

“La vera posta in gioco riguarda il nostro modello di democrazia liberale e di economia sociale di mercato – spiega. “Volendo semplificare – prosegue Gentiloni – l’alternativa sarà tra il modificare, aggiornare e correggere il nostro modello sociale, liberale e europeo, oppure arrendersi a modelli di capitalismo autoritario, magari – conclude – perché questi stessi modelli sono apparsi particolarmente efficaci in questo frangente”.