Coronavirus, Piazza Affari affonda e spread vola

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exchange rate on the big desk

Le borse europee proseguono la seduta in forte ribasso. Al giro di boa a Piazza Affari il Ftse Mib segna un tonfo del 10,20% a 18.675 punti, mentre lo spread è in forte rialzo a 219 punti. Male anche Londra (-6,70%), Francoforte (-7%) e Parigi (-6,98%). A trascinare al ribasso le borse europee sono i timori per le conseguenze economiche del coronavirus, con le drastiche misure prese per contenere il contagio nel Nord Italia e la diffusione del contagio al resto d’Europa, e il crollo del prezzo del petrolio.

Il forte aumento della produzione e il taglio del prezzo deciso dall’Arabia Saudita dopo che la Russia ha scelto di non adeguarsi alle decisioni dell’Opec sta provocando una flessione del 22% del barile di Wti, che scambia a 32,3 dollari. Sull’indice principale della Borsa di Milano fra i petroliferi Saipem affonda del 19,5% e Tenaris ed Eni del 17,5%. Fra gli industriali Fca cede il 9,3%, Cnh Industrial l’8,77%, Prysmian il 7% e Pirelli il 4,11%, mentre fra i bancari Intesa Sanpaolo lascia sul terreno il 9,4%, Unicredit il 14,3% e Ubi Banca il 10,8%.

Sale intanto lo spread tra il nostro Btp e il decennale tedesco che nel corso della giornata supera quota 210 punti con un balzo di circa il 20 % rispetto alla chiusura di venerdì scorso.

CONSOB – La Consob non ha evidenza che gli andamenti della Borsa italiana siano riflesso di attacchi speculativi, salvo che non si voglia attribuire a questo termine la reazione degli operatori alle incertezze sul futuro generate dagli effetti del coronavirus sull’economia. Lo comunica l’authority in una nota. Questi effetti, evidenzia, non sono correggibili con decisioni restrittive di Borsa, soprattutto se queste avvenissero in modo indipendente dai paesi membri dell’Unione Europea che sono investiti dagli stessi problemi che colpiscono l’Italia.

La Consob ritiene che la temporanea sospensione delle contrattazioni di singole azioni, intesa come pausa di riflessione imposta, già operante quando la caduta dei prezzi è in prossimità dei parametri previsti dai trading halt, introdotti per le sedi di negoziazione da Mifid II, stia ben funzionando, pur nei limiti di efficacia dello strumento e tenuto conto del contesto di mercato sfavorevole a livello di andamento delle Borse nel mondo.

In ogni caso, sottolinea ancora la Consob, l’adozione del divieto unilaterale di short selling è valutata, secondo il Regolamento europeo (Regolamento UE 236/2012), se la caduta dei corsi supera mediamente il 10% e in presenza degli altri presupposti. La sospensione di tutte le contrattazioni di Borsa invece sarebbe una decisione che spegnerebbe l’indicatore di prezzo senza rimuovere le cause, generando problemi di mercato di non facile soluzione nell’immediato futuro.