Coronavirus, Rachele Mussolini alla Raggi: “Chieda l’aiuto dell’esercito”

0
56

Se è necessario a Roma intervenga anche l’Esercito. A chiederlo Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia. ”Presidiare il territorio affinché vengano rispettate le direttive messe in campo dal Governo e sia garantita la sicurezza della città è nell’interesse di tutti ci cittadini”, dice la vicepresidente capitolina della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza.
“L’Esercito farà rispettare le regole”

“Questa misura va adottata subito, se necessario anche attraverso un’immediata presenza dell’Esercito nelle strade di Roma”. Proprio per questo motivo, la Mussolini ha chiesto al sindaco di sollecitare, anche per il territorio capitolino, l’intervento di uomini e mezzi delle Forze Armate. Risorse da impiegare, in accordo con Prefettura e Questura di Roma, per la repressione dei reati e per scongiurare episodi come quelli che, ad esempio, si stanno verificando ultimamente ai danni di farmacie prese d’assalto derubate in alcune zone della nostra città”.

L’emergenza delle rapine alle farmacie

”E’ immenso il contributo che donne e uomini in divisa possono dare in giorni come questi in cui si sta facendo di tutto per contribuire a limitare il diffondersi del virus e cercare di arginare le drammatiche conseguenze che questo comporta. C’è, infatti, ancora troppa gente che si permette di ignorare i divieti, mettendo a repentaglio, oltre che la propria, anche la salute di tutti gli altri”.
Illegalità diffusa, il Campidoglio non regge

“Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Extracomunitari privi di alcuna protezione e che non mantengono le distanze di sicurezza. I rovistatori di cassonetti, ma anche sportivi e runner. Questi ultimi, con i loro comportamenti, rischiano di vanificare gli sforzi messi in campo per contrastare l’emergenza. Atteggiamenti che mancano profondamente di rispetto ai malati e a chi sta in prima linea per combattere questa terribile pandemia. Non possiamo più sottovalutarli né tollerarli. Stare a casa deve valere per tutti. Nessuno escluso. Ben venga, dunque, anche un maggior rigore, se serve a rispettare le regole”.