Coronavirus, sindacati: “Positiva dipendente Amazon”

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“La dipendente di Amazon operativa presso gli impianti di Passo Corese risultata positiva al coronavirus è per ora asintomatica”. A riferirlo all’Adnkronos è Alessandro Antonelli di Fit Cgil Roma e Lazio. “La donna ha immediatamente mandato un messaggio per avvertire i colleghi con i quali ha diviso il posto di lavoro” aggiunge il sindacalista.

“E’ molto giovane, ha appena 35 anni. Sono stati avvertiti tutti i colleghi, tutte le persone con cui era entrata in contatto, lo ha fatto subito con grande senso di responsabilità, lei stessa ha avvertito tutti i colleghi” dice Antonelli, spiegando che la donna “non si recava al lavoro da giorni, era a casa, il marito infatti era risultato positivo e anche lei, dopo aver fatto il tampone insieme ai due figli, è risultata positiva”.

Intervistato dall’Adnkronos, Massimo Pedretti di Fit Cgil spiega che la dipendente di Amazon “mancava dal posto di lavoro dal 22 marzo, l’azienda ha diramato un comunicato nella notte in cui, in maniera neutra, ha parlato di un ‘lavoratore’ e ha citato i dati della Asl, avvertendo che tutti i dipendenti che hanno lavorato nello stesso reparto, negli ultimi 15 giorni, sarebbero stati contattati da Amazon per i dovuti controlli”.

“C’è poco da imputare ad Amazon” per il contagio da coronavirus della dipendente ma “è davvero difficile gestire 2.500 dipendenti”, dice, tanto che “dopo uno sciopero della scorsa settimana perché i lavoratori non si sentivano sufficientemente al sicuro, Amazon aveva intensificato le misure di sicurezza”. Pedretti sottolinea che “in quell’area, nei paesi limitrofi da cui arrivano i dipendenti Amazon”, ci sono “stati molti casi positivi al coronavirus”, molti anche in una “casa di riposo” della zona.

Entrambi i sindacalisti rilevano poi che negli stabilimenti di Amazon “si impacchettano troppi prodotti inessenziali” per questo “troppi lavoratori non possono stare a casa” per “spedire oggetti come la torta per il cane, per carità legittimissima” anche se “stupisce che si sia verificato, di questi tempi, un boom di vendite di biciclette” dicono Antonelli e Pedretti.

Pur “comprendendo la necessità” di portare avanti il commercio online, i due sindacalisti sottolineano la difficoltà “di far lavorare migliaia” di persone “in uno stesso stabilimento”. Pedretti riferisce che “i lavoratori dello stabilimento di Passo Corese non si erano sentiti al sicuro tanto che, pochi giorni fa, hanno chiesto e ottenuto la chiusura della mensa. Ora hanno il permesso di portare all’interno lo zainetto con il cibo e il cellulare, cosa vietatissima prima”.

Da Antonelli arriva invece un’esortazione ai lavoratori “alla massima attenzione, a non abbracciarsi ai tornelli, a mantenere la distanza”. Ma sia Antonelli che Pedretti sottolineano la difficoltà di mantenere comportamenti sicuri “nelle aree comuni degli stabilimenti come i parcheggi o i bagni”.