Corrado Sforza Fogliani

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È il ritratto della signorilità. Molto di­stinto, coltissimo, sembra un personaggio uscito dai libri di storia. Da sempre libera­le presiede l’associazione che raggruppa le banche popolari alle quali ha dedicato la sua vita. Con la sua attività, i suoi libri ed i numerosi articoli è protagonista del mondo bancario a livello nazionale. Molte volte sono stato a Piacenza dove ho potuto constatare la stima e l’affetto che lo circondano. In questa città la sua arte di banchiere umanista si esercita non solo sulla banca, considerarla un gioiello, ma su tutta la vita culturale del territorio con eventi di grande livello. L’ho conosciuto in Abi e abbiamo lega­to subito. Tra le tante passioni si occupa anche di educazione finanziaria ed ha sempre appoggiato ogni mia iniziativa. Nel libro “Banchieri” ho raccolto la sua biografia insieme a quella di altri protago­nisti nazionali. Vale veramente la pena di leggerla per i tanti insegnamenti che si colgono. Un consiglio di Sforza Fogliani lo ricordo per la vita. “Se volete star bene, arrabbiatevi e tenetevi sempre occupati più che potete: (la vostra frase sia ‘non ho tempo di am­malarmi, a Dio piacendo’), non mandate in pensione il cervello, altro che nocività dello stress… è esattamente il contrario”. Corrado mi ha anche sempre sostenu­to nella complessa partecipazione ai programmi televisivi dove ho dovuto difen­dere personaggi non sempre trasparenti. Se quei banchieri avessero seguito il suo
esempio gli scandali non sarebbero mai avvenuti. Finite le riunioni ci intratteniamo qual­che minuto a commentare gli incontri.
Mi rendo conto ascoltandolo che, nono­stante i miei settant’anni, ho ancora tutto da imparare.