Cosa dicono gli ultimi sondaggi sulle regionali in Emilia-Romagna

0
49
elezioni

L’appuntamento elettorale nella regione rossa per antonomasia è molto atteso perché con tutta probabilità non avrà solo una valenza locale, bensì nazionale, nel caso in cui il centrodestra riuscirà a ripetere il successo avuto in Umbria.

I cittadini dell’Emilia-Romagna sono invitati a presentarsi ai seggi il prossimo 26 gennaio 2020 per eleggere il futuro governatore della Regione. L’appuntamento elettorale in una regione tradizionalmente roccaforte della sinistra è molto atteso perché con tutta probabilità non avrà solo una valenza locale, bensì nazionale, soprattutto nel caso in cui la candidata leghista Lucia Borgonzoni riuscirà ad avere la meglio sul governatore uscente del Pd Stefano Bonaccini.

La Borgonzoni può contare sul sostegno del centrodestra unito, mentre il Dem Bonaccini, eletto alla guida della regione nel 2014, non potrà contare sul sostegno del Movimento Cinque Stelle, alleato del Pd nel governo Conte, dal momento che ha deciso di non ripetere l’esperienza del patto civico in Umbria conclusasi senza successo, dato che nell’altra regione tradizionalmente rossa è stata eletta governatrice la leghista Donatella Tesei lo scorso 27 ottobre.

In attesa del voto in Emilia Romagna i maggiori istituti di ricerca stanno diffondendo diversi sondaggi sulle intenzioni di voto degli elettori.

Secondo il sondaggio effettuato dall’Istituto Tecnè per Quarta Repubblica, trasmissione di Rete 4, il candidato del Pd Stefano Bonaccini godrebbe di un leggero vantaggio sulla leghista Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra. Bonaccini, governatore uscente, otterrebbe il 50,5% dei voti, contro il 47,5% dei consensi della Borgonzoni.

Secondo un sondaggio Winpoll pubblicato dal Sole 24 Ore, il governatore in Emilia Romagna sarà il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini. A prescindere dall’alleanza con i Cinque Stelle, secondo le rilevazioni di Winpoll il candidato Dem può contare su un ampio margine, che oscilla dagli oltre 8 punti percentuali, se il M5s correrà da solo (50,7% contro 42,1) fino ad oltre 13 punti percentuali, con i pentastellati alleati sul modello dell’alleanza di governo a Roma, (56,2% contro 42,9%).

Il successo di Bonaccini sarebbe figlio del consenso trasversale interno alla regione. Il 69% degli intervistati infatti, dice di avere fiducia in Bonaccini. Alla domanda “Quanta fiducia ha in Stefano Bonaccini?”, il 38% degli elettori della Lega ha risposto “molta” o “abbastanza”, lo stesso ha fatto il 52% dei sostenitori di Fratelli d’Italia e il 60% di quelli di Forza Italia.