Cosa ho detto ieri sera a Porta a Porta intervistato da Bruno Vespa

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zingaretti
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Le elezioni in Emilia-Romagna sono decisive per la vita dei cittadini di questa regione. È anche una battaglia politica, perché Salvini ha scelto di trasformarla in una battaglia politica, anche umiliando i bisogni di quella terra. È impressionante che la campagna elettorale non la stia facendo la candidata alla Regione ma lui, che il 27 se ne va e non si fa più vedere. È un atto di violenza sul territorio.

Sulle elezioni in Calabria dico che è un bene che in Italia ci siano ancora persone come Pippo Callipo, che ha deciso di candidarsi per amore della sua terra, per combattere la ndrangheta e per fermare l’emorragia di giovani che sono costretti ad abbandonare la loro regione per avere un futuro.
Il futuro del Pd? Dobbiamo essere vicini alle persone e ai loro bisogni. Il Pd sta finalmente tornando ad essere il baricentro di un campo di forze. Un partito forte, aperto, vicino alla società, che rimette al centro le persone facendole sentire parte di una sfida collettiva.

Siamo qui per essere utili agli italiani, offrire un’alternativa alle destre e governare con i risultati. Non dobbiamo essere pigri ma continuare a cambiare e innovare aprendoci a chi chiede un linguaggio nuovo e soluzioni concrete ai loro problemi. Perché Salvini è il migliore a raccontarli sui palchi ma il peggiore a risolverli. Ma l’odio non crea lavoro, non crea sviluppo: può raccogliere il consenso ma non serve a risolvere i problemi.

Le sardine danno un grande contributo alla democrazia italiana. Ho visto il fastidio di alcune destre ma mi domando come possiamo essere dispiaciuti del fatto che le piazze d’Italia si riempiano di giovani che cantano l’inno di Mameli, dicono no all’odio e reclamano una politica meno urlata e più ragionata, quando fino a qualche mese fa erano piene di rabbia? Le sardine non sono di nessuno ma sono una boccata di ossigeno. A meno che qualcuno non voglia le piazze con i saluti romani e con il razzismo.