Cosa possono fare le donne che hanno bisogno di aiuto in caso di violenza

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#iorestoacasa non è uno slogan rassicurante per molte donne. In questo momento di emergenza sanitaria che costringe le donne a casa, proprio il luogo in cui subiscono le più frequenti e gravi violenze, è importante sapere che se hai bisogno di aiuto per te o per un’altra donna, non sei sola: i centri antiviolenza sono aperti e operativi con servizi di informazione, ascolto e accoglienza gratuiti e riservati.

L’assessora Susanna Zaccaria ci ricorda che la convivenza forzata con uomini violenti può portare ad una pericolosa escalation e le donne devono sapere che tutte le linee telefoniche e i centri antiviolenza sono attivi e possono aiutarle.

☎️Chiama il 1522: su tutto il territorio nazionale è attivo 24 ore su 24 il numero gratuito antiviolenza e anti stalking che offre aiuto e sostegno.
Se non puoi chiamare, puoi chattare direttamente sul sito con un’operatrice in forma anonima o scaricare la app del 1522 per collegarti con le operatrici specializzate per una immediata richiesta di aiuto.

📍A Bologna e Città metropolitana.
La Casa delle donne per non subire violenza ONLUS non chiude né il centro pubblico in via dell’Oro 3, né le case di ospitalità, nel rispetto delle regole stabilite dal governo, a tutela del proprio personale e delle donne che chiedono aiuto. La linea telefonica 051333173 è attiva nei consueti orari, così come il numero della sede di Anzola 3938365333. Fuori dagli orari chiama il 1522. I colloqui con le donne e le operatrici della rete di supporto si svolgono per via telefonica e telematica.
A Imola e circondario imolese: il riferimento principale è Trama Di Terre: risponde al 3935596688, fuori dagli orari chiama il 1522.
La Polizia locale della Città Metropolitana ha consegnato 200 mascherine ai centri antiviolenza del territorio.

📍Puoi uscire di casa per chiedere aiuto o raggiungere il centro antiviolenza in qualsiasi momento, nonostante le restrizioni del Dpcm: fa parte del tuo diritto alla salute e viene considerata una condizione di necessità anche ai fini dell’autocertificazione.
Le case rifugio sono aperte e accolgono nuove ospiti: per garantire l’accoglienza mantenendo la sicurezza sanitaria delle ospiti presenti, i Prefetti sono stati attivati per trovare alloggi temporanei che garantiscano l’applicazione delle misure di contenimento del coronavirus.