Costa: “L’urgenza di mettere in sicurezza il territorio è una necessità”

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L’urgenza “di mettere in sicurezza il territorio è diventata una necessità. Se i cantieri restano chiusi, in Sicilia come in Lombardia, è a causa di pastoie burocratiche alle quali stiamo ponendo rimedio”. Lo dice il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un’intervista a La Repubblica.
Commentando l’esondazione del Seveso e del Lambro dieci giorni dopo la bomba d’acqua a Palermo, il Ministro spiega che “questi eventi estremi sono sempre più frequenti e il problema è che il 79 per cento del nostro territorio è fragile sul piano idrogeologico. C’è la necessità, non più la semplice urgenza, di un piano di mitigazione del dissesto”. Le risorse ci sono, “garantite dal fondo di sviluppo e coesione” ma “la competenza sulle azioni contro il dissesto idrogeologico è dei governatori, che sono anche commissari del governo” e “pagano dazio alle inefficienze dei Comuni” che non fanno la progettazione delle opere “perché non hanno i soldi. Una banalità che rischia di provocare tragedie”. Comunque sono già state adottate contromisure “nel decreto legge Semplificazioni”. L’altro grande problema è l’abusivismo: “il consumo del suolo è un danno al quale non si può rimediare. Possiamo arginare, mitigare il fenomeno. C’è un ddl all’esame del Parlamento che si propone questo obiettivo” e il Recovery fund “è un programma tutto orientato verso il green”.