Covid, Galli: “Io terrorista? Ne ho piene le scuffie…”

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“Ne ho veramente piene le ‘scuffie’ di sentirmi dare del terrorizzatore, del terrorista. Dico francamente che quest’identificazione mi viene soprattutto da determinati ambienti e da determinati contesti, dove forse, la massima preoccupazione dei Signori che utilizzano questi criteri, è per lo stato dei propri portafogli che per lo stato di salute degli italiani”. Queste le parole del professor Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, intervistato ieri sera da Mario Giordano a “Fuori dal Coro”, in prima serata su Retequattro.

Alla domanda se si riferisse ai suoi colleghi, il Prof. Galli ha precisato: “No, sto parlando al di fuori dei miei colleghi. Poi alcuni, si sono prestati a operazione di diminutio dell’importanza di virus e della malattia che forse hanno favorito e alimentato alcune posizioni e comportamenti estivi piuttosto frizzanti”.

E ha poi aggiunto: “Trovo che tutte le categorie professionali e imprenditoriali e di lavoratori debbano essere sostenute in un momento di difficoltà, però attenzione: esiste qualcosa che si chiama bene comune e intervento generale. Giusto lamentarsi, ma per favore tenete conto delle situazioni e della necessità, e senza terrorismo. La banalità dei dati ci dice che ogni santo giorno, da diverso tempo, vediamo un incremento di osservazione. Stiamo facendo i tamponi in maniera diversa da quelli di marzo, quando praticamente li facevamo solo ai malatissimi, ai moribondi e pochi altri. Adesso l’allarme è legittimo perché abbiamo davanti a noi l’esperienza della Francia, della Spagna, della Gran Bretagna, che sono ben peggio messi e sono più avanti di noi in una strada che vorremmo non intraprendere”.