Cresce la protesta degli studenti delle scuole superiori di Milano

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Cresce la protesta degli studenti delle scuole superiori di Milano contro la didattica a distanza, proprio mentre non arrivano notizie rassicuranti circa le riprese delle lezioni lunedì, se la Lombardia, come annunciato dal governatore Fontana, dovesse entrare nuovamente in zona rossa. In diversi istituti della città gli studenti stanno occupando i cortili per chiedere di tornare a scuola al più presto in condizioni di sicurezza. Al Liceo scientifico Steiner gli studenti e le studentesse, con i professori e il Comitato in difesa della scuola, sono entrati per seguire le lezioni dai loro banchi ma sono stati “cacciati”, come riporta lo stesso comitato sulla sua pagina Facebook, dal dirigente scolastico e hanno così continuato a seguire le lezioni dall’esterno dell’istituto. Al liceo Volta gli studenti stanno tentando a più riprese di entrare nella scuola per seguire le lezioni dall’interno ma sono stati bloccati dal personale. Dopo una trattativa con il preside dell’istituto Domenico Squillace, sono entrati nel cortile della scuola dove potranno seguire le lezioni fino alle 13.30, poi terranno un’assemblea che si concluderà alle 16. Gli studenti hanno però intenzione di restare anche oltre quell’ora e hanno chiesto agli altri liceali milanesi di appoggiare la loro protesta, convocando un presidio alle 14.30 fuori dalla loro scuola. “Io capisco le ragioni degli studenti ma non posso dare l’autorizzazione a un’occupazione dell’istituto che è contro la legge – ha detto Squillace -. Insieme alla Polizia abbiamo mediato con i ragazzi che potranno rimanere fino alle 16″. Secondo il preside, se da lunedì sarà zona rossa in Lombardia” non ci possiamo fare niente ma in ogni caso la sentenza del Tar della Lombardia”, che ha sospeso l’ordinanza regionale che imponeva la dad fino al 24 gennaio, “ha stabilito una cosa molto importante. Cioè che la Regione non può decidere di sospendere la didattica in presenza perché fuori dalle scuole o sui mezzi pubblici c’è pericolo di assembramento, quindi per motivi che non riguardano la didattica”. Secondo Squillace quindi “non è pericolosa la didattica in presenza, la scuola in presenza, e quindi se c’è pericolo fuori – ha concluso – che si intervenga lì e non nelle aule, questo è un principio importante”. Dal Severi lezioni a distanza nel cortile della scuola con banchi forniti dall’istituto. E infine anche il Tito Livio si riappropria degli spazi interni all’istituto. Al liceo classico Manzoni qualche giorno fa la protesta contro la didattica a distanza si è trasformata in occupazione. Un gruppo di studenti ha trascorso la notte nel cortile dell’istituto, con tende e sacchi a pelo.