Crisanti: “Inutili test rapidi sulle varianti”

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“Inorridisco quando i test rapidi vengono utilizzati nel modo sbagliato perché contribuiscono a diffondere il virus soprattutto nelle comunità”. Lo ha detto a Sky TG24 il professocrisantii dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno. “Fra poco – ha anticipato – la nostra Università annuncerà che si sono delle varianti totalmente invisibili ai test rapidi e questo pone un problema serissimo di sanità pubblica. Pubblicheremo un lavoro scientifico messo a disposizione di tutti quanti. Inserire i test rapidi nell’indice di positività è uno sbaglio perché non vedono alcune varianti secondo perché le persone che fanno i test rapidi”.

“Sputnik usa una tecnologia molto simile a quella di AstraZeneca, quindi non vedo il perché vedo tutta questa eccitazione. Piuttosto bisognerebbe chiedere alla Russia perché lo vende anziché immunizzare i propri cittadini. Il problema di questo vaccino è che ci deve essere qualcuno che prende tutti i dati e li presenta all’Ema che li verifica. E’ molto semplice, un farmaco viene approvato quando c’è qualcuno che chiede che venga approvato”.

“I test molecolari e la capacità di fare test diventeranno sempre più importanti. Noi stiamo facendo tutta questa pubblicità e generando aspettative per raggiungere l’immunità di gregge ma quando sarà raggiunta e noi ci leveremo le mascherine ed elimineremo tutte le misure di distanziamento sociale avremo l’Rt uguale ad uno”. Lo ha detto a Sky TG24 il professor Andrea Crisanti dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno, che ha ricordato che “per abbassare l’Rt ed arrivare alla trasmissione vicina allo zero bisogna: mantenere il distanziamenti e le misure di protezione, vaccinare più persone oppure aumentare la capacità di tracciamento attraverso i tamponi che saranno estremamente importanti perché quando avremo raggiunto questo livello non è che tutto il resto del mondo sarà vaccinato. dovremo difenderci dal rientro del virus e in particolare dal rientro di varianti resistenti al vaccino”.

“Purtroppo il virus non lascia spazio a soluzioni creative. Ci sono de cose da fare: misure di distanziamento sociale con blocco della mobilità e vaccinare quante più persone possibile. Non ci sono altre opzioni in questo momento”. Lo ha detto a Sky TG24 il professor Andrea Crisanti dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno. “Mi sembra di vedere sintonia fra Governo e Cts. E per la prima volta – ha sottolineato – mi sembra ci sia un approccio proattivo. Non scordiamoci che le misure sono state prese ad ottobre quando i casi avevano raggiunto 20-25.000 casi al giorno, considerando che si tratta della variante inglese stiamo cercando di intervenire in maniera preventiva. Siamo in tempo, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza inglese – ha spiegato lo scienziato – e credo che se queste misure vengono prese questa settimana siano sicuramente più tempestive di altre prese in passato. Vedo con molto favore il cambio di valutazione dell’indice di contagio passando dall’Rt all’incidenza per 100.000 casi per settimana: è meno preciso ma permette di adattare le misure in modo più tempestivo. Infatti, l’Rt è preciso ma ci dice quello che è successo 10-12 giorni prima, è come guidare una macchina guardando lo specchietto retrovisore. Purtroppo abbiamo imparato che il virus si riproduce in maniera esponenziale e non si possono prendere decisioni basandosi su quello che è successo 10-12 giorni prima. Fino ad ora abbiamo fatto il possibile, alcune decisioni sono secondo me discutibili ma con il senno di poi sono tutti bravi. Bisogna trovarsi sul campo per prendere le decisioni giuste. In questo momento maggiore consapevolezza di decidere rapidamente, le decisioni sono sempre le stesse. Non è che cambiando il Governo cambia il virus. Ma se non altro l’approccio è più tempestivo

“Le misure per contrastare le varianti non cambiano, ma gli errori che erano tollerati con le varianti precedenti con quella inglese non sono tollerate perché ha un’infettività molto più elevata. Adesso basta anche un piccolo sbaglio per essere infettato”. Lo ha detto a Sky TG24 il professor Andrea Crisanti dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno. “La diffusione dl virus dipende dai livelli di mobilità – ha ricordato – ed è una delle regioni per cui il Cts ha proposto di diminuire la mobilità nelle zone gialle. Se noi non ci spostiamo la variante non si sposta. E anche se dovessero emerge uve varianti non bisogna permettere che si diffondano nel resto d’Italia

“Vaccinare tutti entro l’estate è un obiettivo ambizioso. Per vedere se è realizzabile dobbiamo utilizzare qualche termine di paragone. L’Inghilterra ha effettuato circa 24 milioni di immunizzazioni in tre mesi con una dose sola. Per fare come loro dovremmo avere 40 milioni di dosi in tre, quattro mesi. Non voglio essere pessimista ma tutti gli italiani vorrebbero essere sorpresi di fare meglio dei nostri vicini europei”. Lo ha detto a Sky TG24 il professor Andrea Crisanti dell’Università di Padova, ospite di Buongiorno.