CRISI COVID: IN ABRUZZO CONSUMI SCENDONO PIU’ DEI REDDITI, “INTERVENTO URGENTE PER PICCOLE IMPRESE”

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PESCARA – “Fra marzo ed agosto in Abruzzo le famiglie hanno perso 993 euro di reddito, ma hanno ridotto le spese per 1.852 euro: è proprio in questo cuneo che si sta verificando la grande crisi delle piccole imprese e dei loro dipendenti, che stanno pagando il prezzo più alto per il Covid-19. Le misure messe in campo finora sono assolutamente insufficienti: i contributi a pioggia non servono, occorrono misure mirate alla tutela di chi davvero sta pagando per la sicurezza di tutti”.

Lo ha chiesto Daniele Erasmi, presidente regionale di Confesercenti, di fronte al consiglio di presidenza dell’associazione, riunito a Chieti per discutere della situazione di commercio, turismo,
artigianato e servizi in questi mesi.

Di fronte all’assemblea dei rappresentanti delle categorie aderenti all’associazione, il presidente ha illustrato i dati elaborati dal centro studi Confesercenti sull’impatto del semestre marzo-agosto 2020 sulle famiglie abruzzesi: a fronte della riduzione dei redditi del 3,3 per cento, pari appunto a -993 euro, le famiglie hanno speso 1.852 euro meno dello stesso periodo dello scorso anno.

La riduzione è concentrata nel settore non alimentare (-1.004 euro), principalmente abbigliamento e calzature (-242 euro), negli spettacoli e nella cultura (-146), nell’arredamento (-107
euro), e ogni famiglia ha speso 143 euro di meno nel settore ristorazione.