Crisi di governo, Tremonti: “Se salta l’accordo sul Conte ter ci sono soltanto le elezioni”

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È pittoresco che il parlamento dei peggiori voglia un governo dei migliori. E se “un migliore” va a cercare i voti nel parlamento dei peggiori mi viene il dubbio che non sia davvero il migliore”.

Lo dice l’ex Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti in un’intervista su La Stampa.

E sulle possibili elezioni in caso di fallimento del Conter ter, commenta: “Non vedo alternative se si ha una qualche fiducia nella democrazia. Votano le grandi città ma non vota l’Italia, perché? È sospesa la pandemia per le amministrative?”.

E sul Recovery, specifica: “Si finanzia con gli eurobond, qualche conoscenza ce l’ho. Gli eurobond erano nel programma economico della presidenza italiana dell’Ue nel 2003, sfortunatamente mi sono dimenticato di passare all’ufficio brevetti. E comunque non stiamo parlando di 200 miliardi, ma di un’ottantina. Bruxelles ha stanziato 209 miliardi perché l’Italia è messa peggio delle altre, non perché Conte è più bravo – aggiunge. Ma se noi prendiamo le risorse a fondo perduto, al netto sono 40 miliardi in 4 anni. Infatti, gli 80 miliardi saranno ridotti della metà a causa di nuove imposte europee o di maggiori contributi nazionali. Invece, la parte a debito farà risparmiare all’Italia non più di una quarantina di miliardi. Nei prossimi 4 anni 80 miliardi saranno molti, ma non c’entrano con il delirio palingenetico “del rifare tutto, l’Italia e gli italiani”. Chi voleva farlo era Mussolini”.

“Il Mes è terribile, il meccanismo di restituzione dei soldi è peggio della Trojka. Si può negare, però è scritto nel trattato e infatti nessuno lo vuole” conclude.