Da Azzurra al Moro di Venezia a Luna Rossa

0
67

In Italia la passione popolare per la vela nasce in un estate senza pallone e povera di calcio mercato. Era quella dell’83 e una barca tutta azzurra, con un nome che resta un capolavoro di fantasia e di marketing, tutt’ora insuperato – Azzurra, appunto, allietava la lettura dei giornali del mattino con le sue imprese all’America’s Cup in corso a Newport, negli Stati Uniti. Niente televisione, un po’ di radio, qualche commento sui quotidiani. Ma bastò perché la sfida dello yacht club costa smeralda, in pieno principato dell’Aga Khan, animasse lo spirito marinaro degli italiani. Azzurra – un 12 metri stazza internazionale, davvero preistoria- si fermò alle semifinali della Louis Vuitton Cup, la Prada Cup odierna. Fu un successo dietro al quale c’era anche la mano dell’avvocato Agnelli e quella di un uomo meno noto ma di grande passione, Pasquale Landolfi. Quattro anni dopo, nell’avventura australiana, a Perth – la prima lontano dagli Stati Uniti, perché la Coppa fu vinta da Australia 2, dopo dopo un dominio americano durato 136 anni- Azzurra non brillò, e si chiuse così l’avventura del 12 metri italiano. Un altro consorzio italiano,Italia, non fece di meglio. Il bello però doveva arrivare qualche anno dopo, nel marzo del 1990, quando con uno sfarzo senza precedenti per una barca a vela, con un varo spettacolare nella cornice di Venezia sotto la sontuosa regia di Zeffirelli, nasceva un nuovo bucintoro, il Moro di Venezia di Capitan Gardini. A San Diego nel 92 il Moro vinse la Louis Vuitton Cup e si giocò la finale con America Cube, perdendola per 4 a 1. Resta per ora l’unica vittoria di Coppa America di una barca italiana. Si dice che Il nome Luna Rossa sia stato deciso alla fine di una cena in collina, quando il patron Patrizio Bertelli, il signor Prada, vide questa luna tonda, rossa e calante adagiarsi sul mare. Un presagio. Sei partecipazioni, questo è il biglietto da visita di Patrizio Bertelli, che nella speciale classifica di ostinati sfidanti, supera personaggi storici come il barone Bic (penne a sfera) e l’altro barone Lipton, il tè, che si fermò a 5. Nel 2000 a Auckland, dove la coppa è nel frattempo approdata – con l’esordio di mascalzone Latino- Luna Rossa vince la Louis Vuitton Cup per poi perdere malamente 5 a zero l’america’s Cup contro i detentori neozelandesi. Sempre i neozelandesi nel 2007 a Valencia, in spagna – dove i vincitori svizzeri di Alinghi hanno trasferito le regate- sconfiggono luna Rossa nella finale di Louis Vuitton Cup: un altro cappotto. Ecco perché le regate di Coppa con i neozelandesi del prossimo 6 marzo sono anche e semplicemente un conto aperto.