DA BIBBIANO AL FORTETO: UNA STORIA DI SISTEMA

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Su Bibbiano si è parlato tanto, troppo. La destra, da Casapound a Fratelli d’Italia per finire con la Lega, ha sfruttato l’ennesimo caso di affidi illeciti a fini politici di basso cabotaggio. Il Pd, ha pensato solo a difendere il proprio recinto politico.

Ma, come al solito, ciò che conta non viene a galla. La domanda da porsi è: perchè in questo paese si sono sviluppati una quantità di casi simili? Parliamo dell’ultimo caso di Reggio Emilia-Piemonte “Hansel e Gretel”, Bassa modenese caso “Veleno”, Caso Mugello “Il Forteto” e purtroppo altri meno eclatanti.

L’articolo di InfoAut che qui proponiamo, punta a dare una risposta a questi quesiti; qui alcuni punti che ci preme sottolineare:

🔴Il fatto che le comunità e le strutture di accoglienza GUADAGNINO dal ricevere un minore in affidamento, implica che vi sia un interesse acché i bambini siano allontanati dalle loro famiglie. Un servizio così delicato non dovrebbe essere esposto a questo tipo di commistioni: dovrebbe essere un servizio interamente pubblico! Questa è la conseguenza di un ventennio di privatizzazioni i cui responsabili vanno dal centrosinistra alla destra, cioè agli stessi che oggi strepitano “e allora Bibbiano?”

🔴C’è la possibilità di conflitto di interesse: chi decide gli allontanamenti sono 4 giudici: due magistrati e due componenti esterni. Fino al 2015 i componenti esterni, che nella decisione pesano quanto i magisrati, avevano la possibilità di essere essi stessi dirigenti di cooperative o di strutture di assistenza. Ed anche in casi di non coinvolgimento diretto, esiste comunque un’ampia possibilità che si creino conflitti di interesse. Le privatizzazioni dei servizi portano anche a questo tipo di intoppi;

🔴Dietro gli allontanamenti ci sono troppo spesso situazioni di povertà che andrebbero affrontate in ben altro modo! Lo Stato è assente nel fornire i bisogni primari, dalla casa al lavoro, e interviene solamente nel momento in cui queste contraddizioni esplodono: lo Stato diventa così un valutatore di famiglie, non un’elemento di redistribuzione. Nel caso del Governo gialloverde, questa valutazione è stata spostata a favore del maschio violento, in quanto è stata proposta dal ddl Pillon una multa da 600 a 6.000 euro, più il risarcimento dei danni, nel caso in cui il giudice riscontri la presenza di violenze false o infondate.Il rischio che una donna o un bambino vengano multati per aver denunciato una violenza non immediatamente dimostrabile è evidente.

Cosa possiamo fare noi?

⭕️Lottare perchè servizi così essenziali e delicati tornino pubblici, con la possibilità degli utenti di controllare in ogni momento i conti e la qualità del servizio;

⭕️Lottare per una vera redistribuzione della ricchezza verso il basso! Il problema è la ricchezza e come viene distribuita! La tassazione a favore dei ricchi (flat tax, assenza di patrimoniale), la mancanza di un vero diritto alla casa, la precarietà lavorativa, sono tutti elementi che favoriscono lo sviluppo di ambienti familiari difficili!