Da Erdogan parole inaccettabili

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Pericoloso soffiare sul fuoco dei conflitti identitari e religiosi

Le parole del presidente turco sul dilagante virus dell’islamofobia in Europa, che rappresenterebbe secondo Erdogan una ‘grave minaccia’ per 35 milioni di musulmani, inclusi 6 milioni di turchi, che vivono nel nostro continente, non corrispondono a verità e pertanto non sono accettabili.
Considero grottesco ed offensivo pensare all’Europa, con tutti i suoi ritardi, i suoli limiti e le sue contraddizioni politiche ed economiche, come una realtà che ‘si sta trasformando gradualmente in un carcere a cielo aperto’ per quanti, uomini e donne, tutelati nelle loro libertà e nei loro diritti fondamenti, professano liberamente la loro fede musulmana.

Discriminazioni e violenze di ogni genere, tanto più se a carattere religioso, qui, sono severamente condannate. C’è quindi un che di inquietante in queste parole, che rientrano in una escalation verbale pericolosa, che alimenta il germe del conflitto e risponde alla volontà di esasperare e acuire gli scontri identitari e religiosi. Certo, non bisogna cadere in questa trappola. Ma proprio per questo le istituzioni nazionali ed europee respingano con forza e chiarezza queste accuse e, semmai, siano loro a chiedere conto del rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa nel novello sultanato.

Stefania Craxi