Da ieri i lavoratori di Alitalia sono in serie difficoltà

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Parliamo di 11mila persone che hanno visto dimezzarsi lo stipendio ed ora sono in difficoltà nel mantenere le proprie famiglie.
Voglio rivolgere un appello al Governo affinché intervenga a sostegno di chi lavora seriamente.
Sono ormai decenni, infatti, che l’azienda – malgrado uno sperpero di soldi pubblici – non riesce ad uscire da una crisi nera. Una compagnia di bandiera nazionale è necessaria: io sono convinta che si possa gestire bene economicamente. O quantomeno ci si deve provare per rispetto nei confronti di noi che paghiamo le tasse e dei dipendenti di Alitalia che lavorano onestamente e con passione. So che è difficile ma provarci è un obbligo morale.
Voglio raccontarvi una storia che apparentemente non ha nulla a che fare con Alitalia. A Roma, un passo alla volta, stiamo salvando Atac: si tratta dell’azienda di trasporti pubblici cittadini. Atac è stata spesso al centro di giuste polemiche per la sua cattiva gestione, gli scandali sulle assunzioni truccate, gli sprechi ed un servizio inadeguato. Quando l’abbiamo presa in gestione abbiamo trovato un’azienda sull’orlo del fallimento con 12mila dipendenti; la flotta di bus più vecchia d’Europa; la manutenzione non effettuata da decenni su metro, scale mobili, ascensori; ed 1,3 miliardi di euro di debiti. La cosa più semplice sarebbe stata liquidarla, affidare il servizio ai privati e mandata in strada 12mila famiglie. Abbiamo deciso di provare a salvarla.
Abbiamo pensato che privatizzarla sarebbe significato creare servizi di serie A in centro e servizi di serie B in periferia. Quindi abbiamo deciso di andare avanti, con coraggio.
Ci hanno detto che il nostro tentativo di concordato in tribunale con i creditori per evitare il fallimento era fatto male e che non saremmo riusciti a salvarla. Ed invece i giudici fallimentari hanno approvato il nostro piano di risanamento aziendale. E’ stato un primo passo.
Ci hanno incolpato per i vecchi bus che andavano in fiamme, dimenticandosi che avevano anche 18 anni di anzianità e che noi ne abbiamo acquistati 900 proprio per sostituirli. E questi bus li abbiamo acquistatati presso un’altra azienda in difficoltà: Industria Italiana Autobus. Con queste commesse abbiamo salvato il posto di lavoro di altre migliaia di famiglie. Con il nostro piano di risanamento abbiamo avviato la manutenzione delle linee metro di Roma, trovando problemi e inefficienze di decenni. Anche in questo caso accuse nei nostri confronti, ma anche questa volta ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato a lavorare con fermezza.
Vi ho raccontato questa storia perché vorrei che fosse un incoraggiamento nei confronti dei dipendenti di Alitalia e dei cittadini, un messaggio di speranza e fiducia. Non dobbiamo disperare. Il Governo saprà raccogliere questo nostro appello. Dobbiamo impegnarci tutti. Dobbiamo essere comunità ed aiutarci tra noi.