Da piccolo, ogni momento libero per me era qualcosa di rotondo

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Se c’era poco spazio giocavo con una pallina da tennis, se c’era più spazio giocavo col pallone; pallone di spugna per non far rumore se dormiva qualcuno.
Quando mi riunivo con gli amici, si giocava dietro un vigneto alle spalle di casa, e siccome papà era un elettricista, un giorno tirò una prolunga e appese sui tralicci delle viti delle lampadine; in pratica noi avevamo il campo illuminato anche di sera, sembrava un campo da Coppa dei Campioni; fu uno dei momento più belli della mia infanzia.
A 13 anni andai a giocare a Padova con tanti sogni e con un’avventura completamente nuova. Di certo non potevo divertirmi come altri ragazzi della mia età, tipo uscire la sera con gli amici, però questo non lo soffrivo, perché il mio divertimento era il campo.

Avevo appena 19 anni e nel giorno del mio esame di maturità, la Juventus definì gli ultimi dettagli col Padova per il mio passaggio in bianconero. La notte non chiusi occhio. Ero tifoso della Juventus ed ero entrato a far parte di una squadra considerata la più forte, la più titolata e la più amata.
Prima di firmare il contratto, una delle prime cose che mi disse Boniperti fu quella di tagliarmi i capelli, nonostante io fossi andato dal parrucchiere prima di quell’incontro. La cosa divertente è che io e il mio procuratore avevamo preparato uno schema per quella chiacchierata, avevamo fissato una cifra minima da chiedere come stipendio, ma una volta entrati nell’ufficio di Boniperti a Torino le cose andarono diversamente.
Ovviamente io non parlai, ero solo un ragazzino e feci scena muta preferendo far parlare il mio procuratore. Boniperti cominciò a parlare spaziando su vari argomenti ma senza accennare al contratto, sembrava molto sereno. A un certo punto, dopo 5 minuti che parlava, di punto in bianco disse: ‘questo è il contratto, firma’. Io e il mio procuratore ci guardammo, uscimmo 5 minuti dall’ufficio e tornammo per firmare, ovviamente a una cifra minore rispetto a quella che pensavamo. Ma d’altronde quello era Boniperti, cosa potevo dirgli?

Ho avuto l’onore e la fortuna di essere stato vicino all’Avvocato Agnelli e di averci parlato spesso. Se penso a un’immagine che mi porto dietro di lui, mi ricordo ancora una bellissima foto, dove lui mi mette una mano sulla spalla, al Comunale. Così, un gesto d’affetto, che lui ha fatto poche volte. Sono stato fortunato ad aver rappresentato la Juventus nel corso della mia carriera, di aver conosciuto e soprattutto di aver lavorato assieme alle due persone che hanno rappresentato di più questo club: Giampiero Boniperti e l’Avvocato Agnelli.
Il mio legame con la Juventus è una storia d’amore bellissima, abbiamo scritto pagine indimenticabili insieme, sia nei momenti belli che in quelli complicati. Ho firmato il mio primo e ultimo contratto in bianco, lo farei anche oggi. Con la Juventus non è stata mai una questione di soldi”.

Oggi compie gli anni un uomo simbolo del calcio italiano, un fenomeno di stile che fa del mito un esempio da seguire anche fuori dal campo.
Tanti auguri Alessandro Del Piero.                                                                                                              fonte calcio totale