Da piccolo sognavo di giocare con i migliori al mondo

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Sono fortunato. Non fu una decisione semplice venire al Psg, perché tutto poteva anche andare male, ma in questo mestiere bisogna saper rischiare. Ho avuto allenatori come Ancelotti e Blanc, oltre che compagni di squadra incredibili, come Ibrahimovic, Maxwell, Silva arrivati con me, che mi hanno aiutato tanto. Venire a Parigi a 19 anni è un’esperienza straordinaria perché devi imparare una nuova lingua, con nuove abitudini e cultura da scoprire. Ma qui sono cresciuto anche come uomo: rifarei tutto mille volte.

Il mio modo di giocare è sempre lo stesso, fin dall’infanzia quando giocavo con i miei amici in piazza. Non l’ho mai cambiato anche quando all’inizio al PSG gli allenatori si arrabbiavano perché rischiavo molto. Ma per me il calcio resta un gioco diventato un lavoro bellissimo. Il mio modo di giocare non lo cambio, sono fatto così. Si impara dalla vittoria, come dimostrano i grandi campioni, come Messi e Ronaldo, che non si accontentano dopo aver vinto tutto. Ma anche una sconfitta insegna, bisogna alzare di nuovo la testa e imparare dagli errori, guardare avanti.

Mi piacerebbe avere la velocità di Mbappé, il tiro dalla distanza di Juninho, la visione di gioco di Pirlo, il sangue freddo sotto porta di Cavani, uno che vive per il gol. Ma anche la fantasia di Neymar, il dribbling di Messi, il più forte a saltare l’uomo tra quelli che ho affrontato. Mi piacerebbe anche avere il colpo di testa di Peter Crouch..certo con la sua altezza è più facile!”

Predestinato, talento cristallino, uno di quei campioni che al pallone riesce a dare del tu con estrema eleganza, presente e futuro della nostra Nazionale.
Da Manoppello, passando per Pescara, fino all’élite del calcio mondiale a Parigi, tra speranze azzurre e lampi di pura classe, compie oggi 27 anni Marco Verratti. Tanti auguri!                                                                                                                                                             fonte calcio totale